Torre Maura, 500 euro per l’occupazione abusiva: dopo lo sgombero spunta il racket dei “latinos”

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A Torre Maura, dopo lo sgombero di ieri mattina dei “latinos”, spunta il racket dei peruviani. Testimonianze che offrono uno sguardo diretto sulle esperienze vissute da chi cerca rifugio e sicurezza. Persone disperate che hanno partecipato all’occupazione dell’ex centro “Sprar” tra difficoltà economiche e sociali, alla ricerca di “comunità”. Una risposta disperata a mancanze sistemiche, che mettono in luce le reali necessità di spazi sicuri e dignitosi per vivere. Storie di resilienza e di solidarietà, ma anche di sfruttamento e conflitto.

«Mi hanno chiesto i soldi per entrare nell’occupazione»

«Mi hanno chiesto i soldi per entrare nell’occupazione, dovevano raggiungere 12 mila euro». A parlare una ragazza sudamericana, originaria del Perù, che ha partecipato alla occupazione dell’ex centro immigrati “Sprar” di via Silicella il 24 settembre scorso.

Da Cinecittà a Torre Maura

Usciti dall’ex hotel Cinecittà, infatti, insieme ad un centinaio di sudamericani che vivevano abusivamente nella struttura di via Eudo Giuglioli, aveva preso possesso dei locali abbandonati. Inizialmente si trattava di 30 persone, ma con il passaparola si sono quintuplicati e in poche ore quasi tutti i locali della struttura sono stati occupati.

Il racket dei peruviani

«Quando siamo stati mandati via dall’hotel Cinecittà non sapevo dove andare – ha raccontato – ero in strada e sono stato avvicinata da un signore anche lui peruviano che mi ha chiesto se volevo andare con loro lì a Torre Maura. Ero disperata e ho detto di si. Appena arrivata mi hanno chiesto 450 euro, non li avevo e mi sono fatta prestare 200 euro. Una volta entrata mi sono sistemata in una stanza. La sera mi sono venuti a cercare, sono entrati in stanza per chiedermi altri soldi. Ci hanno raccontato che quella era struttura del Comune e che dovevano raggiungere 12mila euro ma non so perchè. La persona cui ho dato i soldi non dormiva con noi, non mi piaceva. L’ambiente non era buono, ero molto preoccupata».

Necessità di trovare spazi sicuri e dignitosi per vivere

Una testimonianza che offre uno sguardo diretto sulle esperienze vissute da chi cerca rifugio e sicurezza. La sua partecipazione all’occupazione dell’ex centro “Sprar” evidenzia non solo le difficoltà economiche e sociali, ma anche la ricerca di comunità e supporto tra le persone in situazioni simili. Le occupazioni, sebbene possano sembrare una risposta disperata a mancanze sistemiche, mettono in luce le reali necessità di spazi sicuri e dignitosi per vivere. Queste esperienze spesso raccontano storie di resilienza e di solidarietà, ma anche di sfruttamento e conflitto.

Un vero e proprio «sistema di racket»

Un vero e proprio «sistema di racket» emerso durante l’operazione di sgombero di ieri all’alba da agenti di polizia di Stato che alle 6.30 hanno iniziato le procedure di recupero dei locali che erano stati da poco acquistati dai volontari di “Casa Carlotta”, per spostare 40 anziani, dalla vecchia sede di via dell’Omo per uno sfratto esecutivo in corso.

Le testimonianze

Un problema di illegalità e criminalità emerso anche da un’altra donna, sempre peruviana, “costretta” a pagare “il pizzo” per occupare la struttura. “Sono venuta da Firenze con il mio piccolo – ha dichiarato – ho dovuto dare ai miei connazionali 500 euro per entrare, più 50 euro per le utenze, oltre a pagare il biglietto del treno per me e il mio bambino”. Una storia incredibile, che descrive una situazione di racket grave, ora sotto la lente di ingrandimento delle autorità giudiziarie. Ad essere informato della situazione anche lo stesso presidente del VI Municipio Franco che, sensibile alla richiesta di aiuto di tante famiglie, è riuscito a collocare la mamma con il suo bambino insieme ad altre 16 persone “fragili”, presso la Casa Carlotto di via dell’Omo, in attesa di una ricollocazione.

Nicola Franco: “Giro di racket criminale”

“Ho fin da subito denunciato e combattuto questo impressionante giro di racket criminale– commenta Franco – Chi vive di illegalità in questo territorio non avrà vita facile fino a quando ci saremo noi a governare questo territorio. L’occupazione abusiva ha rischiato di mettere per strada questi anziani, italiani, per colpa di chi occupa in spregio della legge. L’intervento è stato rapido, in meno di 20 giorni tutti gli occupanti sono stati sgomberati. Ringrazio le forze dell’ordine, il Prefetto e il Questore per l’intervento, per la professionalità e umanità dimostrata nell’operazione”.