Toti: “Mi dimetto”, la Liguria tornerà al voto nei prossimi tre mesi

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L’ex presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti ha comunicato questa mattina le sue dimissioni con una lettera: “Dopo tre mesi dall’inizio dei miei arresti domiciliari e la conseguente sospensione dall’ incarico che gli elettori mi hanno affidato per ben due volte, ho deciso sia giunto il momento di rassegnare le mie irrevocabili dimissioni da Presidente della Giunta Regionale della Liguria”.

Toti: “Entro tre mesi liguri al voto”

Mi assumo tutta la responsabilità di richiamare alle urne, anticipatamente, nei prossimi tre mesi, gli elettori del nostro territorio, che dovranno decidere per il proprio futuro. Fino ad oggi il Presidente ad interim Alessandro Piana, la giunta, la maggioranza tutta, che ringrazio di cuore, si sono assunti l’impegno di evitare il blocco dell’Ente, rispettando tutti gli impegni presi e portando avanti progetti e cantieri, con senso di responsabilità, capacità, onore.

Lo hanno fatto anche di fronte ad una opposizione che, lontana dall’attitudine istituzionale richiesta dal momento, ha saputo solo cavalcare la complessa situazione, dimentica dei suoi stessi valori del passato, di ogni civiltà giuridica, della Costituzione e di quella cultura di governo che dovrebbe rappresentare chi si candida alla guida di una comunità”.

Le reazioni politiche alle dimissioni di Toti

Giovanni Toti “si è dimesso da presidente della regione” Liguria. “Avrei preferito che si dimettesse per ragioni politiche e non giudiziarie. Ma la verità è che i giustizialisti sono forti anche a destra. Perché è evidente che Toti sia stato abbandonato dai suoi colleghi di coalizione, altrimenti avrebbe continuato per la sua strada”. Lo scrive nella Enews il leader di Italia viva, Matteo Renzi.

“Le dimissioni di Toti, certamente tardive, sono un atto dovuto“. Lo dichiara il senatore del Pd Marco Meloni. “Viene giù un sistema fondato sul clientelismo e sulle relazioni opache con un mondo imprenditoriale privo di etica e di scrupoli. È doveroso rispettare le garanzie e i tempi delle indagini, ma in Liguria, così come a Venezia, è chiaro che è politicamente finita una stagione del potere gestito con metodo spregiudicato e prassi poco trasparenti”, prosegue. “Da oggi – sottolinea – la Liguria può guardare avanti. A noi il compito di costruire una proposta di buon governo fondata su condotte specchiate, rigore ed efficienza amministrativa, che guardi in primo luogo alla crescita equilibrata e ai diritti e ai bisogni dei cittadini, a partire dai più deboli”.

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