Totti a Mosca con il figlio Cristian. I russi: “Viaggio costato cifre a 6 zeri”

Tossi in Russia con il figlio Cristian

Contenuti dell'articolo

Francesco Totti è sbarcato oggi a Mosca accompagnato dal figlio Cristian, per partecipare ai Premi internazionali Rb, organizzati da Bookmaker Rating, tra i principali media sportivi e di scommesse della Russia. L’ex capitano della Roma è stato accolto da un’enorme campagna pubblicitaria lanciata sui maxischermi della capitale russa. Campagna che lo annunciava come “l’Imperatore in arrivo nella Terza Roma”. In riferimento all’antico concetto geopolitico che identificava Mosca come erede dell’Impero Romano d’Oriente.

Totti sbarca nella Mosca di Putin

L’arrivo di Totti ha immediatamente suscitato reazioni contrastanti, alimentando un acceso dibattito sull’opportunità di visitare un paese sotto sanzioni internazionali per l’aggressione militare all’Ucraina. Le polemiche, partite già alla diffusione della notizia del viaggio, si sono intensificate con il suo sbarco ufficiale.

Una trasferta dal peso simbolico e politico?

La visita di Totti assume un valore fortemente simbolico in un momento geopolitico particolarmente delicato. La Russia, isolata da gran parte della comunità internazionale per il conflitto in Ucraina, utilizza ogni occasione per proiettare un’immagine di normalizzazione e apertura. L’arrivo di una leggenda del calcio internazionale come Totti rappresenta, in questo contesto, un colpo mediatico di grande rilevanza.

Secondo fonti russe, per organizzare la trasferta dell’ex campione e garantire la sua partecipazione all’evento sarebbe stata stanziata una cifra “a sei zeri”. Un investimento imponente, che conferma l’interesse strategico dietro l’iniziativa. Nessun dettaglio ufficiale è stato diffuso, ma si parla di un accordo che comprende volo, alloggio, apparizioni pubbliche e possibili attività promozionali.

Lo sport come scudo alle critiche

Totti, interrogato sull’opportunità del viaggio, ha ribadito la sua posizione: non si tratta di un gesto politico, ma di un impegno legato esclusivamente allo sport. Una linea difensiva che ha cercato di spostare l’attenzione sul valore universale dello sport come strumento di dialogo, inclusione e pace, rivendicando la sua lunga carriera come ambasciatore di questi valori.

Il campione ha affermato di non avere legami con la diplomazia o la politica, e di essere pronto a partecipare a eventi sportivi in qualunque parte del mondo, inclusa Kiev, se invitato con le stesse finalità. Una posizione che, se da una parte punta a smorzare le polemiche, dall’altra non sembra sufficiente a placare le critiche di chi considera il viaggio una forma di legittimazione indiretta del regime russo.

https://www.instagram.com/stories/bookierating/3605234890771974220?igsh=MTVzanV5ZmpkN2Foag==

Un evento ad alto impatto mediatico

Il Premio Rb, a cui Totti prenderà parte, è tra gli appuntamenti più rilevanti nel panorama sportivo russo. La sua presenza promette di catalizzare l’attenzione dei media locali e internazionali. Per Mosca, si tratta non solo di una celebrazione del calcio. Ma di un’occasione per veicolare un messaggio più ampio. La Russia è ancora un interlocutore nel mondo dello sport globale, nonostante le sanzioni e l’isolamento.

Sui social e nei media russi, il viaggio di Totti è stato presentato come un gesto di apertura e normalità. In netto contrasto con la narrazione prevalente in Europa occidentale. Il coinvolgimento del figlio Cristian, giovane promessa del calcio, ha aggiunto un ulteriore elemento di curiosità e interesse pubblico.

Tossi in una precedente trasferta in Russia
Tossi in una precedente trasferta in Russia – www.7colli.it

Tra immagine e controversie

Il caso Totti-Mosca solleva interrogativi più ampi sul ruolo delle celebrità internazionali nei contesti geopolitici complessi. Sempre più spesso, sportivi, artisti e influencer si trovano coinvolti in dinamiche che vanno oltre le loro intenzioni dichiarate. Diventando strumenti di comunicazione in scenari delicati.

L’ex numero dieci giallorosso, da sempre amatissimo in Italia e all’estero, si trova oggi al centro di un’attenzione che trascende il suo passato sportivo. La sua visita, anche se breve, lascia il segno e apre una riflessione sul confine sempre più sottile tra sport, business e politica.