Totti junior vittima di body shaming all’esordio con l’Olbia: ‘Padre fenomeno col cucchiaio. Lui pure’
L’esordio di Totti junior con la maglia dell’Olbia Calcio, nella sfida di Coppa Italia contro l’Ilvamaddalena, non avrebbe potuto essere peggiore, dopo la triste e breve esperienza all’Avezzano. Cristian, figlio del leggendario capitano giallorosso Francesco Totti, subito dopo il suo debutto in campo è finito sotto il fuoco incrociato e spietato dei commenti social. Purtroppo, difatti, il suo debutto è stato segnato da un’ondata di commenti offensivi sul suo aspetto fisico comparsi sotto il video che lo ritraeva intento a giocare sul campo di calcio.
Totti junior vittima di body shaming
Cristian, che porta sulle spalle la pesante eredità calcistica del padre, è sceso in campo con la maglia numero 17. Subentrando dalla panchina soltanto durante la ripresa. Nonostante l’emozione di giocare contro una squadra allenata da Marco Amelia, ex compagno di suo padre ai tempi della Roma e della Nazionale, la gioia del debutto è stata offuscata dalla crudeltà di alcuni utenti dei social.
Esordio amarissimo con l’Olbia Calcio
Il video del suo esordio è rapidamente diventato virale, ma non per le sue giocate. Decine di utenti hanno commentato in modo sprezzante lo stato di forma del 19enne, sfociando in un vero e proprio caso di body shaming. Le critiche sono state accompagnate da riferimenti sarcastici alla celebre frase di papà Francesco. “Mo je faccio la carbonara“. Pronunciata durante gli Europei del 2000, trasformata ora in un’arma per colpire il giovane Totti.
‘Padre fenomeno col cucchiaio. Lui pure’
Tra i commenti più offensivi, spiccano soprannomi come “Cristian Toast” o “Capitan salsiccia“, che mirano a ridicolizzare il fisico del giovane atleta. Ma le offese gratuite via social non si sono fermate qui. Anche i suoi genitori, Ilary Blasi, attaccata con pesantissimi ed irripetibili epiteti sessuali, e Francesco Totti, sono stati coinvolti in questa pioggia di insulti.
Colpiti Cristian, papà Francesco e… mamma Ilary
Le critiche non si sono limitate solo a Cristian ed ai suoi genitori. Ma hanno colpito anche l’Olbia, accusata di aver scelto Totti junior solo per il peso del cognome che porta. Ignorando il suo reale valore in campo. Una situazione che mette in luce il lato oscuro della notorietà e di come, troppo spesso, il nome e l’eredità familiare possano diventare un fardello più che un onore. Non è noto se il giovane e/o la famiglia Totti-Blasi intenda procedere per le vie giudiziarie per difendere il suo onore e la sua reputazione.