Trasporti, aumento del biglietto Atac a 2 euro: i motivi del “No” di TUTraP-APS

Un biglietto Atac di Roma
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Anche l’associazione Tutela Utenti Trasporto Pubblico, TUTraP-APS, si oppone all’aumento del costo dei biglietti ATAC di 2 euro, evidenziando che tale misura non risolverebbe i problemi strutturali del servizio e penalizzerebbe ulteriormente i cittadini onesti che già pagano i biglietti.

I principali motivi del “No”

Il Comune di Roma, sostiene che ci sono solo due strade per reperire i 22 milioni di euro necessari: aumentare il prezzo dei biglietti o ricevere più fondi dal Governo. Tuttavia, queste due soluzioni per l’associazione non sono compatibili, al punto di trovare altre soluzioni: il miglioramento della gestione e il contrasto all’evasione tariffaria, che secondo stime danneggia ATAC per circa 90 milioni di euro l’anno.

Evasione tariffaria sui mezzi pubblici di Roma pari al 35% (90 milioni di euro)

Secondo una stima fatta nel 2018 dall’Agenzia per il controllo e la qualità dei servizi
pubblici di Roma (ACoS)
, l’evasione tariffaria sui mezzi pubblici di Roma, è pari al 35%. Questo dato rappresenta un problema significativo, pertanto, recuperare almeno parte di questa somma dovrebbe essere una priorità, piuttosto che imporre un aumento del costo dei biglietti, che colpirebbe esclusivamente gli utenti onesti.

L’aumento del biglietto genera un incasso di 35 milioni di euro

L’aumento delle tariffe, inoltre, porterebbe a un extra-incasso di circa 35 milioni di euro, un importo inferiore al potenziale recupero dall’evasione. Inoltre, nel 2025, con l’afflusso straordinario di turisti per il Giubileo, Atac potrebbe beneficiare di ulteriori ricavi, ma questo non risolverebbe il problema alla radice.

Aumento del 25% del prezzo dei biglietti ingiustificato

TUTraP-APS, inoltre, sottolinea che, l’aumento del 25% del prezzo dei biglietti, ATAC non sarebbe in grado di migliorare il servizio nella stessa proporzione. Secondo l’associazione, il livello del servizio è peggiorato negli anni, e nel 2023 ATAC ha fornito solo l’82% del servizio previsto dal concordato, con problemi cronici come la manutenzione delle stazioni della metropolitana, dove molte scale mobili e ascensori risultano non funzionanti. In conclusione, TUTraP-APS ritiene che non ci siano giustificazioni per aumentare le tariffe almeno fino al 2025 e potrebbe essere percepito come una manovra per sfruttare i pellegrini, danneggiando l’immagine internazionale della città.

Incentivazione all’uso di mezzi privati

L’aumento del prezzo del biglietto, per l’associazione, non è in linea con la politica di incentivazione dell’uso dei mezzi pubblici, in quanto spingerebbe ulteriormente la fascia critica dei piccoli spostamenti all’uso del mezzo privato. Il 2025, tra l’altro, sarà un anno in cui tutto il sistema mobilità sarà messo sotto forte pressione, e anche solo per una mera opportunità il discorso “aumenti” potrà essere ridiscusso a partire dal 2026, se ATAC sarà nelle condizioni di garantire un effettivo miglioramento del servizio.

Le proposte di TUTraP-APS

Nel caso in cui l’aumento delle tariffe fosse inevitabile, TUTraP-APS propone alcune misure per ridurre l’impatto sugli utenti, come: il prolungamento della validità dei biglietti; viaggi illimitati in metro entro il tempo di validità del biglietto; riduzioni per abbonamenti familiari; abbassamento del costo degli abbonamenti annuali e trasporto gratuito per i pellegrini durante il Giubileo del 2025.

Chiesto un tavolo di consultazione con le associazioni e i comitati

TUTraP-APS, infine, si propone come interlocutore disponibile per collaborare a migliorare il servizio di trasporto pubblico e per tutelare gli utenti, sollecitando l’amministrazione capitolina a istituire un tavolo di consultazione con le associazioni e i comitati di utenti per discutere in modo costruttivo le soluzioni più adeguate.