Trasporto aereo: scarso personale, caldo e pochi aerei: l’estate rovente dei ritardi

L'aeroporto di Fiumicino

Caldo eccezionale, poco personale e mancanza di aerei. Sono i tre elementi chiave che stanno mettendo in ginocchio il trasporto aereo in questa estate 2024. Ritardi, voli cancellati e disagi stanno trasformando gli aeroporti italiani in delle trincee.

Dopo il Crash Microsoft

Manca personale specializzato di terra perché mal pagato, sono pochi gli aerei e quelli che ci sono sempre in volo non riuscendo così a recuperare il tempo perso. E – senza contare episodi devastanti come il crash globale di Microsoft – anche il cambiamento climatico non aiuta. Risultato: è un’altra, ennesima, estate calda per il trasporto aereo di tutta Europa, caratterizzato da continui ritardi negli scali di tutto il Vecchio Continente “che nell’ultimo mese, per quello che riguarda i voli a medio raggio, sono mediamente di 40 minuti di ritardo”, calcola il coordinatore nazionale del trasporto aereo della Filt Cgil, Fabrizio Cuscito.

Il punto dei sindacati

Andando per ordine, come spiega lo stesso sindacalista, si sono sommate più situazioni che renderanno “tutto più complicato”. Intanto, ricorda, “dopo il Covid, il trasporto aereo ha avuto un effetto boom superiore alla attese e anche superiore al 2019” ma, “intanto, durante la pandemia molte persone hanno lasciato gli aeroporti, soprattutto nei grandi scali europei”. Un fenomeno che in Italia si è sentito meno, precisa comunque Cuscito, “grazie agli ammortizzatori sociali che hanno permesso di non licenziare. Ma negli Stati dove non ci sono, sono stati tagliati molti posti di lavoro” e siccome “le professionalità presenti in aeroporto non le prepari in un giorno” il risultato è stato “una carenza di personale specializzato come i controllori di volo o chi movimenta i mezzi all’interno di uno scalo”.

I problemi

A questo, continua il sindacalista della Filt Cgil, si aggiunge il problema dell’interconnessione tra gli aeroporti di tutta Europa: “Se c’è un problema a Londra o ad Amsterdam, ovviamente ne patisce anche Roma, perché se il volo che deve arrivare ha un’ora di ritardo, l’ora di ritardo non si recupera lungo tutta la giornata, perché i tempi di transito sono molto stretti. Le compagnie aeree per guadagnare più soldi gli aerei li tengono in volo il più possibile, quindi quando atterra rimane fermo” il minimo indispensabile per i controlli “e poi riparte”. Infine, c’è l’ultimo tassello, quello dei cambiamenti climatici. “Con il grande caldo e con le grandi piogge si generano eventi meteorologici che aggravano il quadro. La situazione meteo non è mai stata così e questo provoca grandi ritardi”.