Trasporto disabili, caos in Comune e operatori inferociti in piazza

Il trasporto delle persone fragili e con disabilità a Roma è nel caos. E ieri mattina gli operatori della società Vincenzo Tundo srl che si è aggiudicata l’appalto subentrando al precedente gestore Meditral srl sono scesi in strada. A via Capitan Bavastro, sotto gli uffici dell’assessore alla mobilità Pietro Calabrese. Con tanto di striscioni, fischietti e megafoni. Per chiedere il pagamento dei loro stipendi. Fermi da giugno, cioè da quando si sono esauriti i 90 giorni di cassa integrazione. Tutto congelato, insieme a TFR, contributi previdenziali e quattordicesima. Per un contenzioso tra la stessa Tundo e Roma Capitale. Con la conseguenza che il servizio si è fermato, e le persone più fragili sono state abbandonate. Sono 260 gli operatori della Tundo senza busta paga, e svolgono un compito delicato. Per i servizi a chiamata e per conto delle Asl, oltre che per il trasporto scolastico di alunni con diverse abilità. Quest’ultimo effettuato per Roma Capitale. Così mentre le Aziende sanitarie avrebbero garantito lo sblocco dei pagamenti, il Campidoglio sarebbe ancora in alto mare. Con l’aggravante di aver pure pagato le somme dovute al concessionario. Peccato però, che il denaro sarebbe stato erogato a una società sbagliata.

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Il Campidoglio paga, ma a una società sbagliata. Fermo il trasporto disabili, per Figliomeni (FDI) gli assessori si devono dimettere

È certamente nata sotto una cattiva stella la nuova gestione del trasporto per persone fragili e per disabili a Roma. Perché da quando la società Tundo srl si è aggiudicata l’appalto, è successo praticamente di tutto. Prima il covid, con la didattica a distanza. E la cassa integrazione, da marzo a giugno. Poi il ritardo nei pagamenti. Che sarebbe stato colpa della Asl e del Comune di Roma. Infine il contenzioso con il Campidoglio, che avrebbe sborsato un milione di euro. Dandoli però ad una società sbagliata. Insomma, un caos incredibile. Che ha messo in ginocchio un servizio che riguarda circa 5000 utenti. E più di 800 alunni con diverse abilità, ora costretti a stare a casa. Senza parlare del dramma che stanno vivendo gli operatori che effettuavano il servizio e le loro famiglie. Ci siamo venduti anche l’oro e gli orologi per andare avanti, hanno urlato ieri al megafono durante l manifestazione. Che si è svolta proprio sotto all’assessorato alla mobilità di Roma Capitale. Ora basta, rivogliamo i soldi ai quali abbiamo diritto. E anche la politica è intervenuta su questa brutta vicenda, con una interrogazione del vice presidente dell’Assemblea Capitolina ed esponente di Fratelli d’Italia Francesco Figliomeni. Che ha bollato come vergognosa la gestione di tutta la situazione. Chiedendo le immediate dimissioni dell’assessore ai trasporti Calabrese e della sua collega alle politiche sociali Mammi’.

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