Tre giorni in montagna con 70 dirigenti, è bufera sulla Asl Rm 4. E la direzione annulla l’evento
Dovevano essere tre giorni dedicati alla formazione dei dirigenti. In un luogo tranquillo in montagna, dove fosse più facile concentrarsi. E studiare le nuove opportunità e le strategie da mettere in campo. Dalla gestione dell’emergenza sanitaria fino alle nuove possibilità offerte nel prossimo futuro dai fondi che saranno disponibili grazie al PNRR. Così almeno risulta dalla difesa d’ufficio della Asl Rm 4, che aveva organizzato l’evento. Avvalendosi di una società esperta nel campo del turismo aziendale e della formazione.
Ma le polemiche sono esplose subito, a cominciare dal costo della tre giorni. Superiore ai 100 mila euro, soldi pubblici ovviamente. E alla location, alle pendici del monte Velino. Bellissima, non c’è che dire. Anche perché l’alloggio sarebbe stato garantito in un tesoro a 5 stelle. Con tanto di raccomandazioni tecniche. Portare una giacca a vento, e delle scarpe da trekking. Possibilmente anti sdrucciolo, stante la previsione di svolgere anche attività all’aperto. Insomma, quando la delibera è venuta a conoscenza dei dipendenti e della stampa, è scoppiato il putiferio. E anche se magari così non sarebbe stato, l’accusa era pesante. Se ne vanno in gita con i soldi nostri. Fino a che la stessa Asl, preso atto della situazione, non ha deciso di annullare tutto.
Una montagna di polemiche
La Asl Roma 4, in una nota diffusa sabato, alla fine ha comunicato che la gita di tre giorni nel resort a 5 stelle in programma non si farà. “Spiace rilevare la strumentalizzazione di un momento molto importante per il futuro dell’azienda. Nel quale i professionisti sono chiamati a collaborare costruttivamente alla realizzazione del piano strategico. In un contesto nazionale di richiesta di forte trasformazione e innovazione dei servizi pubblici a livello centrale e locale. Tuttavia la Direzione aziendale ha ritenuto opportuno annullare l’evento formativo che verrà riproposto con differenti modalità”. Così si legge in una nota della direzione generale della Asl Roma 4.