Tre marocchini irregolari riaccompagnati alla frontiera. Uno aveva dichiarato 11 diversi nomi…
Tre uomini di nazionalità marocchina, irregolari sul territorio nazionale, individuati dalla polizia che li ha accompagnati alla frontiera e allontanati dal territorio italiano. E’ accaduto ieri in provincia di Monza Brianza. Il primo, nato nel 1962, era irregolarmente presente in Italia dal 2003 e nel corso dei diversi controlli di polizia aveva fornito 11 diverse generalità, dichiarandosi più volte cittadino palestinese, fino alla compiuta identificazione da parte del Consolato del Marocco. L’uomo era gravato da numerosi precedenti penali per reati in materia di immigrazione, stupefacenti, rissa, furto, ricettazione, sostituzione di persona e false dichiarazioni sulla propria identità e lesioni personali.
Una sfilza infinita di reati
Arrestato per due volte nel 2007 per spaccio (a Palermo e a Monza), nel 2012 aveva scontato una condanna a 8 mesi di reclusione per il medesimo reato. Durante un servizio di sicurezza urbana in piazza Cambiaghi, la polizia locale di Monza lo ha fermato per un controllo, trovandolo privo di documenti. Accompagnato all’ufficio immigrazione della questura di Monza e della Brianza, per lui attivato l’iter per il rimpatrio immediato nel Paese di origine.
Rimpatrio per tutti e tre
Il secondo, un 23enne entrato clandestinamente in Italia nel mese di giugno di quest’anno; fermato mentre guidava un veicolo, trovato senza documenti identificativi, né di patente di guida. Accompagnato all’ufficio immigrazione dalla polizia locale di Limbiate e sottoposto a controlli approfonditi, dai quali è emerso che aveva passaporto e carta d’identità marocchini. Pertanto ne è stato disposto il rimpatrio immediato.
Falsa identità e spaccio
L’altro accompagnamento in frontiera eseguito nei confronti di un 37enne di nazionalità egiziana appena scarcerato dalla casa circondariale di Monza: anch’egli fotosegnalato con diversi alias, più volte denunciato per false dichiarazioni sulla propria identità, reati in materia di immigrazione e spaccio di stupefacenti. Arrestato nel 2010 in provincia di Bergamo, perché trovato con circa 65 grammi di cocaina, materiale per il confezionamento delle dosi e 5.000 euro in contanti, verosimilmente provento dell’attività di spaccio, già condannato a 2 anni, 5 mesi e 11 giorni di reclusione e alla pena pecuniaria di 16.000 euro. Tutti e tre accompagnati all’aeroporto di Milano Malpensa e imbarcati su un volo per il definitivo rimpatrio.
(Foto d’archivio)