Triplice rabbiosa per l’accordo sui rider dell’Ugl annuncia lo sciopero

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Rider ancora irrequieti ma ottimisti. “Siamo molto soddisfatti per un protocollo che è in linea con le azioni di contrasto allo sfruttamento lavorativo nel settore del food delivery già attuate nell’ambito del Ccnl Ugl rider. Si tratta di un protocollo sperimentale che sancisce, inoltre, quanto è stato già fatto dalle piattaforme di AssoDelivery per arginare la piaga del caporalato, piattaforme che si sono dotate di strumenti ad hoc quali il riconoscimento facciale e altri sistemi di controllo”. Lo ha detto il segretario nazionale Ugl Rider Vincenzo Abbrescia commentando la firma del protocollo siglato con Assodelivery. “Il nostro auspicio – ha concluso Abbrescia – è che il protocollo trovi attuazione anche da parte di tanti altri soggetti del food delivery che svolgono attività in Italia.

Rider, firmato protocollo tra Ugl e Assodelivery

E su questo siamo certi che il ministero consoliderà la propria opera di controllo e vigilanza, anche ricercando, come ha sottolineato il ministro Orlando, nuovi strumenti operativi vista la peculiarità del settore”. Un passo avanti verso la legalità anche se la strada per un contratto vero appare ancora lunga e tortuosa. Il protocollo contro il caporalato, l’intermediazione illecita e lo sfruttamento lavorativo nel settore del food delivery, firmato ieri da Cgil, Cisl, Uil, Ugl e Assodelivery, infatti, tenta di arginare l’illegalità nel settore ma non può risolvere il nodo a monte della partita. E cioè la definizione di un contratto nazionale con cui riconoscere ai rider un rapporto di lavoro dipendente con i diritti e le tutele che gli sono propri.

Venerdì sciopero per rivendicare maggiori tutele

I ciclofattorini, restano al momento invece lavoratori autonomi e il contratto di riferimento, contestato da molti sindacati, è quello siglato tra Ugl e Assodelivery. Ed è proprio per rivendicare maggiori tutele contrattuali che venerdì i circa 30mila rider, incroceranno le braccia. Nessuna consegna a domicilio per 24 ore. Una protesta che coinvolgerà più di 30 città italiane, sostenuta da RiderXiDiritti ma appoggiata anche da Uiltucs e Slang Usb. “Abbiamo bisogno del vostro supporto, non ordinate. Stiamo lottando affinché siano riconosciuti i nostri diritti”, si legge in una lettera aperta resa pubblica nei giorni scorsi. L’agitazione, più che altro, sembra dettata dalla rabbio contro l’Ugl che è riuscita a chiudere un contratto, a differenza della Triplice.

Un primo passo per i rider è stato fatto

Tornando al Protocollo sulla legalità, “un risultato importante” come lo hanno definito all’unisono i sindacati, sono tre i punti chiave dell’intesa. L’impegno delle aziende aderenti ad Assodelivery ad adottare un modello organizzativo idoneo a prevenire comportamenti scorretti all’interno di un’azienda, e l’adozione di un Codice Etico. Poi l’impegno delle piattaforme a non ricorrere ad aziende terze, almeno fino a quando non verrà creato un apposito albo delle stesse piattaforme. Infine, la costituzione di un Organismo di Garanzia con il compito di vigilare in posizione di terzietà sulle dinamiche lavorative dei riders e riportare eventuali specifiche segnalazioni alla Procura della Repubblica.

Le parti abbastanza soddisfatte

Un organo, questo, che dovrà lavorare in stretto collegamento con il tavolo di Governance e Monitoraggio, del quale fanno parte anche i rappresentanti dei lavoratori, oltre che le aziende. Intanto per il l’1 aprile prossimo il ministro del Lavoro, Andrea Orlando, ha convocato l’Osservatorio permanente in materia di tutela del lavoro tramite piattaforme digitali, mai attivato fino ad oggi. Nessuna convocazione invece per ora del tavolo di confronto vero e proprio sui rider. Soddisfatto il ministro Orlando.”Il protocollo costituisce una punto di riferimento molto importante. Mi auguro costituisca anche un precedente per compiere altri passi nella direzione attuale”, dice. E soddisfazione la esprime anche Assodelivery, l’associazione che riunisce le principali piattaforme di food delivery in Italia.

Prosegue la lotta contro il caporalato nei rider

“Siamo in prima fila nella lotta al caporalato. E questo è un altro passo avanti nella tutela del lavoro dei rider, per combattere l’illegalità”. Lo dice il presidente di Assodelvery Matteo Sarzana che conferma la partecipazione ai lavori dell’“Osservatorio Nazionale permanente sul lavoro tramite piattaforme digitali”. L’ex ministro del lavoro, Nunzia Catalfo da parte sua ricorda come fu il Salva imprese del 2019 a estendere a questa categoria il diritto alle ferie, alla malattia e più in generale le tutele tipiche del rapporto di lavoro dipendente. Ma non riuscì a chiudere il tavolo sul contratto. Per questo, conclude Catalfo, “spero che l’accordo di oggi possa rappresentare un primo passo per la riapertura di un tavolo di trattativa, che conduca alla sottoscrizione di un contratto collettivo nazionale”.