Tuscolana, alle 18 arrivano le volanti e il barista esasperato si strappa la mascherina e sfascia tutto
È successo ieri sera a via Tuscolana, all’altezza della stazione della metro Sub Augusta. Dove un barista si è ribellato alle nuove regole imposte dal DPCM Conte, che impongono le chiusure alle 18 per tutti i locali commerciali. E la scena che si è consumata ha richiamato l’attenzione di centinaia di cittadini usciti sui balconi delle case circostanti. Per il grande trambusto che intanto si scatenava per strada. Tutto è iniziato pochi minuti dopo l’orario obbligatorio del coprifuoco pomeridiano, quando una pattuglia della Municipale si è introdotta nel bar. Che era ancora aperto, con una dozzina di clienti ai tavoli. Appena viste le Forze dell’ordine, gli avventori si sono alzati ed affrettati a pagare. Ma chiaramente il bar non era in regola, e gli agenti hanno tirato fuori il blocchetto delle multe. E iniziato a fare il verbale. È proprio a questo punto che il gestore ha iniziato a ‘dare di matto’. L’uomo infatti si è strappato la mascherina, e ha gettato per terra bottiglie, bicchieri, tazze e tutto quello che gli capitava sotto mano. Fino a rovesciare e scagliare in aria i tavolini presenti all’interno del locale. Ed è successo il finimondo.
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Il barista sfascia il suo locale e urla ‘arrestatemi’ alla Polizia
Non sarebbe stata la prima volta per il barista di via Tuscolana. Che ieri sera alle 18 aveva ancora la serranda aperta. Con clienti che consumavano all’interno del locale. Infatti anche nei primi quattro giorni del nuovo mini lockdown il gestore non avrebbe chiuso all’orario previsto. Questo almeno gli stavano contestando gli agenti della Municipale, prima che scoppiasse il finimondo. Con l’uomo che ha perso completamente le staffe. E dopo aver scagliato oggetti del bar e tavoli in aria, il commerciante esasperato ha mostrato i polsi ai poliziotti. Urlando a più riprese, adesso arrestatemi. Nel frattempo, erano arrivate sul posto altre pattuglie dei Vigili urbani, volanti della Polizia e Carabinieri. Che hanno faticato non poco a riportare la calma.
La gente comprensiva, poveraccio non ce la faceva più. Ma c’è anche chi contesta, le regole vanno rispettate
Certamente una cosa le chiusure alle 18 l’hanno ottenuta. Non di frenare la curva dei contagi purtroppo, almeno fino ad ora. Ma di alimentare la tensione sociale. E anche le divisioni tra chi si vorrebbe ribellare, e chi invece è più disposto a seguire le nuove regole. Una sorta di ‘frattura sociale’, che forse con un po’ più di attenzione e buon senso si poteva evitare. Così anche ieri sera al Tuscolano l’opinione pubblica si è divisa. Molti cittadini dai balconi e per strada hanno solidarizzato con il barista esasperato. Che a fronte dell’ennesimo controllo e della minaccia della multa si è auto distrutto il locale. Poveraccio, non ce la faceva più il commento più gettonato. Ma altri hanno commentato diversamente. Osservando che se le regole ci sono vanno rispettate. Quello che davvero non si capisce, è dove questo maledetto virus trova lo spazio per moltiplicarsi. Perché qualcuno nella stampa ufficiale continua a dire che scuole e mezzi pubblici non sono i veicoli principali del contagio. Quindi ci ammaleremmo tutti in palestra e nei ristoranti. Difficile crederci. E la rabbia di chi deve chiudere alle 18 senza un vero motivo o riscontro scientifico sembra essere solo all’inizio.