Tutti contro il calcio: tra Cenerentola e Monica Setta meno male che c’è Alessandro Barbero
L’ascolto della seconda semifinale della Supercoppa Italiana in diretta da Riad in Arabia Saudita è salito ancora nella prima serata di ieri. La partita Juventus-Milan su Canale5 è stata seguita da più di 6 milioni e mezzo di spettatori con uno share del 31.4%. Il risultato non deve stupire troppo. Le due squadre sono quelle che contano il maggior numero di tifosi a livello nazionale. Il pubblico appassionato di sport in Italia oscilla tra il 30 e il 35% per cui i conti tornano. Cerchiamo allora di capire quale fosse l’offerta per chi non era interessato al calcio ieri sera e vediamo come è andata.
RaiUno: Una fiaba in una bella versione
La rete ammiraglia ha proposto Cenerentola nella versione del 2015 diretta da Kenneth Branagh. Una super produzione disneyana che voleva essere la trasposizione reale del famosissimo film di animazione del 1950. La protagonista era interpretata da Lily James, attorniata da altre due superstar: Cate Blanchett ne ruolo della matrigna e Helena Bonham Carter in quello della Fata Madrina. Un film che già al cinema aveva ottenuto ottimi incassi e che ieri è stato scelto da oltre 4 milioni di telespettatori con il 21.8%. È il segno che se si prova con la qualità (non come successo due sere fa) si ottengono risultati.
Storie di Donne al Bivio: è andata un po’ meglio
Su RaiDue l’unica proposta dedicata esplicitamente a un pubblico per lo più femminile: Storie di Donne al Bivio con Monica Setta. Il che ha pagato; il programma ha guadagnato quasi due punti di share rispetto alla puntata andata in onda il 27 settembre, totalizzando il 6.9%. Complice, probabilmente, anche la presenza di Malena che è venuta a raccontare perché ha deciso di lasciare il mondo del cinema porno. Detto questo lo schema del programma è sempre lo stesso. Di bivi neanche l’ombra ma soprattutto: perché le storie vengono sempre anticipate come “inedite” e poi ci ritroviamo a risentire per l’ennesima volta il racconto della relazione tra Paolo Bonolis e Laura Freddi o tra Pippo Baudo e Katia Ricciarelli?
Alessandro Barbero: non si potrebbe trattarlo un po’ meglio?
L’unica altra alternativa credibile al calcio ieri era rappresentata da In viaggio con Alessandro Barbero su La7. Si tratta di spettacoli fatti in vari teatri italiani dal più amato e seguito sui social professore di storia del nostro paese. Nella puntata di ieri sera ha ricostruito, con la solita precisione documentale i fatti legati all’omicidio Matteotti a cent’anni di distanza. Dal punto di vista scenografico è stata la cosa più antitelevisiva possibile. Il professore era da solo con un leggio su un palco totalmente spoglio di un teatro di Rovigo, solo occasionalmente, alle sue spalle, venivano proiettate fotografie dei personaggi di cui si stava occupando. Nonostante questo ha ottenuto il 4.6%, un buon ascolto per la rete, ma soprattutto più di qualunque altra proposta al di fuori di quelle citate, che fossero ficton o no. Questo dice molto della forza comunicativa di Barbero. Il suo racconto è trascinante, che si occupi di medioevo, risorgimento, o appunto del periodo fascista. Si viene immediatamente catturati ed è molto difficile interrompere la fascinazione che le parole del professore esercitano su di noi. Questo talento unico, però, viene sfruttato malamente. Basterebbe uno sforzo produttivo anche minimo (che so qualche filmato, qualche testimonianza in più, qualche ricostruzione) e si potrebbero ottenere risultati decisamente più rilevanti.