Ucciso dal covid Massimo Cuttitta, orgoglio del Rugby italiano
Si è spento ieri ad Albano laziale Massimo Cuttitta. Stroncato dalle complicazioni insorte in seguito all’infezione da covid 19. Cuttitta aveva 53 anni, e con lui se ne va un simbolo del Rugby italiano. Di quella generazione che negli anni ‘90 portò in alto questo bellissimo sport, con la qualificazione dell’Italia al mitico torneo del Sei Nazioni. Il pilone sinistro della nostra Nazionale era nato a Latina, ma da giocatore e da allenatore in campo aveva girato mezzo mondo. La sua formazione nel mondo della palla ovale l’aveva completata in Sud Africa, insieme al fratello gemello Marcello. Massimo aveva indossato in carriera le maglie de L’Aquila, dell’Amatori Calvisano, del Milan e quella degli Harlequins londinesi. Prendendo parte a due edizioni della Coppa del Mondo e vestendo in più occasioni il bianconero dei Barbarians.
Conclusa l’esperienza d’Oltremanica, aveva ricoperto il ruolo di giocatore-allenatore per numerosi club italiani: Bologna, Rugby Roma, Alghero e Leonessa. Prima di approdare come tecnico degli avanti ad Edimburgo e, da lì, alla federazione scozzese. Rilanciando con il proprio lavoro il pack Highlander sulla scena internazionale. Più recentemente, aveva messo la propria esperienza di allenatore della mischia al servizio di Nazionali emergenti. Come Romania, Canada e Portogallo. Svolgendo incarichi di consulente per i rispettivi staff tecnici.
La Federazione Rugby in lutto per la scomparsa di Massimo Cuttitta
È subito arrivato il commosso messaggio di condoglianze alla famiglia Cuttitta da parte del presidente della Federazione italiana Rugby Marzio Innocenti. “Tutto il rugby italiano è intimamente toccato dalla scomparsa di Massimo, uno dei simboli della Nazionale – ha dichiarato Innocenti.“ Non abbiamo avuto la possibilità di condividere la maglia azzurra – ha proseguito il numero uno del rugby italiano. Ma l’amore per i nostri colori aveva costituito tra noi un forte, naturale legame. Cuttitta non è stato solo un incredibile servitore del rugby italiano ed un eccellente interprete del ruolo di pilone sinistro. Ma anche un apprezzato ambasciatore del nostro movimento all’estero. Allenatore degli avanti per la Scozia e per altre Nazionali che ha contribuito a portare sul palcoscenico della Rugby World Cup”.
”In questo tragico momento – ha concluso il Presidente federale – i miei pensieri, quelli del Consiglio e di tutto il rugby italiano vanno a Marcello ed a tutta la famiglia Cuttitta. Già profondamente toccata pochi giorni fa dalla scomparsa della mamma di Massimo, Marcello e Michele”.
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