Un lago nato per sbaglio è diventato il cuore ecologista del Prenestino a Roma: la storia dell’ex SNIA

Nel quartiere Prenestino-Labicano, in mezzo al cemento e al traffico, è nato un lago per errore. Non è uno scherzo: quello che oggi è chiamato lago ex SNIA – o lago Bullicante – è apparso dal nulla nel 1992, durante i lavori per un centro commerciale mai realizzato. Un’escavatrice ha perforato la falda acquifera sotterranea e da lì l’acqua ha iniziato a sgorgare senza sosta, creando uno specchio d’acqua profondo fino a sei metri.
Quel cantiere abusivo non è mai stato completato, ma al suo posto è nato un ecosistema. In meno di trent’anni, intorno al lago si è sviluppata una vegetazione rigogliosa, si sono insediate centinaia di specie animali e l’area è diventata un punto di riferimento per chi difende la natura in città.

Da SNIA a monumento naturale
La zona era parte del vecchio complesso industriale della SNIA Viscosa, una fabbrica di rayon attiva tra gli anni Venti e Cinquanta. Poi l’abbandono, il degrado, infine l’assalto edilizio degli anni ’90. Ma la natura si è ripresa lo spazio. E grazie alla mobilitazione dei cittadini e delle associazioni, oggi l’area è protetta: nel 2020 è stata riconosciuta come monumento naturale dal Lazio.
Non è solo un lago. È un simbolo di resistenza. A pochi metri dal traffico di Largo Preneste, oggi si può passeggiare tra canneti, ascoltare il canto degli uccelli, partecipare a visite guidate o iniziative culturali. Il Parco delle Energie, che circonda il lago, è diventato un laboratorio a cielo aperto di ecologia urbana.
Nonostante tutto, il rischio speculazioni non è del tutto sparito. Il terreno è ancora in parte di proprietà privata e il futuro del lago dipende da scelte politiche precise. Ma una cosa è certa: questo luogo, nato da un errore, è diventato una vittoria della natura e della cittadinanza attiva.