Un lidense a Londra: come si vive nella City dopo la Brexit?
Come si vive a Londra dopo la Brexit? Un tempo era il sogno di tutti gli studenti: preso il diploma, si volava in Inghilterra. Per imparare l’inglese, per guadagnare qualcosa, per gustare la libertà. Tantissimi gli italiani che, per un periodo più o meno lungo, hanno fatto l’esperienza di andare nella capitale inglese. Ma l’uscita dall’Europa ha complicato, molto, le cose e lavorare in Gran Bretagna non è più così semplice.
Il nuovo sistema per l’immigrazione britannico
Adesso, infatti, a seguito della Brexit, i cittadini dell’Unione Europea (e quindi anche noi italiani) per poter lavorare in Gran Bretagna abbiamo bisogno, secondo il sistema basato su una logica a “punteggio”, di tre requisiti fondamentali: una conoscenza avanzata della lingua inglese (quindi chi va per imparare l’inglese deve trovare altre soluzioni, non quella lavorativa: e quindi servono soldi, tanti soldi, perché Londra è carissima), un titolo di studio qualificato e uno stipendio di almeno 38mila sterline l’anno, che corrispondono a circa 45mila euro.
Avere già un lavoro
Oltre a sapere bene l’inglese (il livello richiesto è B1, che corrisponde a un punteggio IELTS tra 4.0 e 5.5), per il governo inglese bisogna già avere un’offerta di lavoro prima di partire. Una buona offerta, perché deve essere con retribuzione non inferiore a 26.500 sterline (che scende a 20.480 per alcuni lavori specifici).
Ma ecco come se la passano gli italiani che a Londra già ci vivono. Stanno tutti bene? Scopriamolo insieme.