Una bufala quel ricovero di Zingaretti in clinica
Il dubbio aveva preso anche noi: whatsapp inondato su quella “lettera” relativa a Nicola Zingaretti. In tanti l’hanno fatto girare in rete, quel messaggio anonimo di una “ragazza” che nessuno poteva conoscere. Una tendenza abbastanza brutta, diciamolo.
Zingaretti e la clinica: una bufala
A parte gli argomenti più “politici” c’era un dettaglio che aveva colpito molto, quelle due settimane “in clinica privata”. Il che non era semplicemente vero, eppure l’anonimo è arrivato ovunque. In tantissime copie.
Ieri il governatore del Lazio si è stufato e come ha fatto sapere ha denunciato tutto alla polizia postale ed è probabile che ci lavori anche la Digos.
Perche’ bisogna avere la lucidità di fermarsi un minuto prima della malattia. Col coronavirus non si scherza in una Nazione che ha avuto oltre tredicimila vittime. Non è che se si hanno incarichi istituzionali o politici si debba per forza morire o rinunciare alle cure.
Col coronavirus non si scherza
Zingaretti – a quanto ne sappiamo – ha avuto il trattamento che si deve avere in casi come il suo. Visitato per aver registrato i sintomi della malattia, è stato sottoposto al test del Covid-19 come si fa ad ogni malato sospetto di essere stato infettato ed è stato oltre tre settimane in casa, in isolamento, come vuole la procedura.
Poi, certo, si potrà anche polemizzare sulle risatine di febbraio con la sottovalutazione – come molti – della malattia. E poi con il presunto razzismo in Italia. Ma il ricovero in clinica privata semplicemente non c’è stato e non si capisce come sia stata diffusa questa voce. Anche al nostro sito è più volte arrivata la “notizia” del ricovero e l’abbiamo costantemente verificata con i medici, che l’hanno sempre smentita.
Una bufala, come le troppe che sono state messe in circolazione in queste terribili mesi di convivenza col coronavirus. Torneremo a polemizzare ogni volta che ce ne sarà bisogno, ma senza necessità di ricorrere a balle clamorose.