Una scritta lunga 20 metri nel cuore di Roma per chiedere la tregua di Natale in Ucraina

“Una via per la pace. Tregua di Natale in Ucraina”: esporre una istallazione con questa scritta lunga 20 metri nel cuore di Roma a via della Pace è come lanciare un grido a chi non vuole vedere. Sono passati quasi 10 mesi dall’invasione della Russia in Ucraina e le persone si stanno assuefando all’idea che nel cuore dell’Europa possa esistere una guerra interminabile con centinaia di migliaia di morti. Noi vogliamo ricordare ai cittadini romani e ai tanti turisti che senza fermare subito la guerra in Ucraina non c’è nessuna speranza per il nostro Continente e cresce un grande pericolo per tutto il Mondo”. Lo afferma Gianni Alemanno, portavoce del Comitato fermare la guerra. Oggi ha presenziato all’inaugurazione insieme al Presidente del Comitato, prof. Massimo Arlechino, ideatore dell’istallazione.
Gianni Alemanno torna a chiedere uno stop nei combattimenti
Presente anche il Reverendo Michael Max, Rettore del Pontificio Istituto Teutonico Santa Maria dell’Anima, nonché proprietario del cantiere dove la grande scritta è stata montata. Ctoinua Alemanno: “Per questo abbiamo promosso una petizione popolare per chiedere al Governo italiano di lanciare una Tregua di Natale in Ucraina, riprendendo un’idea che viene da Papa Francesco. Non ci fermeremo fino a quando la posizione di cobelligeranza in prima linea dell’Italia non sarà modificata profondamente.” Per tutto il periodo delle festività natalizie questa istallazione rimarrà esposta in Via della Pace 8 sulla recinzione del cantiere di restauro di Palazzo Gambirasi.

Due giornalisti italiani feriti in Ucraina: salvi
Intanto si apprende che due giornalisti italiani feriti a Kherson. Lo scrive su Facebook uno dei due reporter colpiti, Claudio Locatelli. Che allega un video della loro fuga in auto dopo l’attacco di ieri nella città del sud dell’Ucraina. Assicurando comunque che lui e il fotoreporter Niccolò Celesti “stanno bene”. “Siamo stati colpiti! L’esplosione che vedete ha danneggiato l’auto, siamo rimasti bloccati sotto tiro prima di riuscire a metterci in salvo, ho perso sangue ma la ferita è lieve. Avessi aperto la porta sarei senza una gamba o peggio”, scrive Locatelli. “La macchina è ben segnalata, non c’era nessun altro, l’attacco ai nostri danni visto luogo e dinamica è stato intenzionale – denuncia -. Il tiro proveniva dalla sponda oltre il Dnipro, lì dove si trova l’esercito russo. Sparare sulla stampa non ha scuse”.
(Foto: Romatoday)