Sinistra in lacrime perché il popolo ungherese vota Orban
Quando si vota, per la sinistra italiana è sempre un brutto giorno e ieri glielo ha confermato Viktor Orban, dall’Ungheria. Non si riprenderanno dallo choc: fuori Italia c’è democrazia, il popolo vota.
Aveva contro l’Europa. L’opposizione dell’Ungheria si era tutta coalizzata contro Orban. Ma per la quarta volta consecutiva – la quinta in totale – il premier è ancora lui. Che non vuole trascinare in guerra il suo popolo pur dicendo sì alle sanzioni contro la Russia di Putin.
Sinistra triste: rivince Orban
Ci auguriamo che Ursula Von der Leyen la smetta di denigrare chi ha il consenso del suo popolo e semmai voglia indirizzargli le sue congratulazioni. Anche l’Ungheria è Europa e il suo popolo va rispettato.
Evitiamoci un’altra stagione di polemiche modello Laura Boldrini, che ieri è stata capace di dirne una colossale: “Ha cancellato l’autonomia della magistratura, introdotto il reato di solidarietà, azzerato i media indipendenti e calpestato i diritti civili. Questo è Orban, da 12 anni al potere in Ungheria. Oggi il voto può chiudere una fase di oscurantismo nel cuore dell’Ue”. Le prime righe sembravano rivolte a Mario Draghi e al suo modello di governo… Che ha la stampa ai suoi piedi e non è stato eletto da nessuno.
Saluti a Letta e a Boldrini
Ma per la Boldrini come per tanti altri “sinistri” come lei, Orban è il nemico da colpire. La sovranità popolare non deve valere in Ungheria se non si elegge uno di loro, uno di quelli che sognavano ben altri regimi del passato triste di quelle parti.
“Avanti ragazzi di Buda, avanti ragazzi di Pest” l’inno continua a suonare possente proprio nel cuore dell’Europa. Che semmai soffre per la guerra ai confini e non per le schede elettorali scrutinate in Ungheria.
Finisca oggi una discriminazione politica del continente contro la democrazia che si è espressa chiamando a raccolta il 70 per cento degli ungheresi. Percentuali d’affluenza che in altri Paesi – Italia compresa – si cominciano a sognare.
Un caro saluto a Enrico Letta.