Usura aggravata: rinviato a giudizio Alessio Bizzaglia, Patron del Pomezia Calcio 1957
Usura aggravata: è questa l’accusa che ha portato al rinvio a giudizio, formulato il 9 maggio dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Velletri Ilaria Tarantino, l’imprenditore pometino e patron del Pomezia Calcio 1957, Alessio Bizzaglia.
Tutto nasce dalla denuncia fatta da un altro imprenditore di Pomezia, che nel giro di pochi mesi – collaborando con le forze dell’ordine – era riuscito a far arrestare 4 persone. Francesco Lomasto, colto sul fatto nel maggio 2020 mentre si faceva consegnare orologi preziosi; Sergio Cizmic, arrestato il 27 dicembre 2020; Pasquale Lombardi, arrestato il 4 gennaio 2022 e Raffaele Tranchino, fermato dai carabinieri nel luglio del 2022. Un giro di usura che, proprio grazie a quanto rivelato dall’imprenditore sotto usura, vedeva coinvolti diversi personaggi.
Il procedimento nei confronti di Bizzaglia è stato coordinato dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Roma, che ha gestito le indagini per più di due anni e che a oggi vede indagati altri soggetti, con udienza a luglio di quest’anno.
Usura a Pomezia: quelli “del 10% al mese”
L’imprenditore chiede denaro in prestito ad alcuni ‘amici’ a causa di un ingente debito – circa un milione di euro – con l’Agenzia delle Entrate. Ma non si rende conto di essere finito in un incubo. Per essere costretto a pagare, con tassi del 120% l’anno, viene picchiato, minacciato, seguito, controllato con telefonate a tutte le ore del giorno e della notte. Poi, grazie a una fortunata coincidenza, decide di denunciare.
Troppi gli interessi da pagare, non solo in denaro, ma anche in appartamenti, orologi e gioielli. E poi ancora le minacce a lui e alla famiglia. L’uomo inizia a raccontare tutto ai carabinieri, che trovano riscontro in quanto riportato dall’imprenditore. Ma, dopo i primi clamorosi arresti, sono anche altri a tremare.
Rinvio a giudizio per Alessio Bizzaglia
Le indagini su quanto rivelato dall’imprenditore pometino hanno messo sotto il mirino degli investigatori anche Alessio Bizzaglia, conosciutissimo a Pomezia soprattutto per il suo impegno nello sport. Calcio, con il Pomezia Calcio 1957 e Asd Pomezia, ma anche pallacanestro, pallavolo e rugby, grazie alla fumata bianca tra il gruppo a Bizzaglia e le società sportive Virtus Pomezia Basket, Pallavolo Pomezia e Gladiatori Pomezia Rugby.
Lo scorso 18 settembre il Pm Giuseppe Travaglini ha richiesto il rinvio a giudizio per Bizzaglia, “indagato del reato p.e p. art – 644 n 3 e 4 c.p., perché erogava a favore di xxx, imprenditore di Pomezia operante nel settore dell’edilizia e dell’arredo attraverso molte società a lui riconducibili, e in stato di bisogno a causa di debiti erariali milionari e delle conseguenti procedure esecutive avviate in suo danno – la somma complessiva di euro 45.000 imponendo un tasso mensile del 10% sino all’estinzione del debito. E per l’effetto di tale accordo il xxx versava in garanzia 10 assegni bancari dell’importo complessivo di euro 83.000 poi posti all’incasso”.
‘Ragionevole colpevolezza’
Il 9 maggio di quest’anno il Giudice, la dott.ssa Ilaria Tarantino, ha disposto il rinvio a giudizio di Alessio Bizzaglia, accogliendo le istanze del Pm. Il giudice ha inoltre “ritenuto che gli elementi raccolti nel corso delle indagini preliminari sopra indicati consentono di formulare una ragionevole previsione di condanna”.
Sarà ovviamente tutto da dimostrare nel corso del dibattimento: Bizzaglia al momento resta infatti presunto innocente e le accuse sono ancora tutte da provare.