Usura, arrestato ‘cravattaro’ a Centocelle. Ricattava e picchiava la sua vittima

Brutta storia di usura a Centocelle. In un quadrante di Roma sud non nuovo alle gesta dei ‘cravattari’. A finire nella rete questa volta era stata una donna. Una operaia con uno stipendio di 800 euro al mese, che a fine del 2020 si era trovata in difficoltà. Quando il marito, a causa del covid, aveva perso il lavoro. Così le spese per l’affitto di casa erano diventate insostenibili, e la coppia aveva accumulato ingenti arretrati. Per non agitare il marito, già provato per quanto accaduto, la donna aveva chiesto piccoli prestiti ai parenti. Ma i solei si erano rivelati insufficienti. Così la scelta infelice di chiedere aiuto a un collega di lavoro. Un giovane 29 enne del Quarticciolo, apparentemente una brava persona. Che si era dimostrato subito affabile. È disponibile a prestare 4000 euro, chiedendone 1000 per interessi. Cifra già enorme, e rientrante appieno nell’usura. Ma in realtà quel prestito è stato solo l’inizio di un incubo. L’operaia infatti riusciva a restituire 2 dei 4 mila euro rivenuti, ma a quel punto il suo aguzzino si incattiviva. Pretendendone addirittura 40 mila, come interessi per i ritardati pagamenti. Poi ridotti a 6 mila, su preghiera della donna. Richieste effettuate con oltre 2 mila (!) telefonate di minacce. Ma anche con appostamenti sotto casa. E addirittura con almeno due ‘inviti’ a salire in macchina. Dove la poverina è stata schiaffeggiata e percossa. Prima di trovare il coraggio di dire tutto al marito – ignaro di quanto stava accadendo – e ai Carabinieri.

L’incubo dell’usura

L’incubo per la donna, una 50enne residente a Centocelle, è cominciato nel dicembre del 2020 quando la vittima si è rivolta al 29enne ottenendo un prestito di 4mila euro. La donna riesce a restituire in poco tempo metà del debito, ma la vicenda è solamente all’inizio. Lo strozzino le chiede 1000 euro a titolo di interessi, che poi diventano 40mila. Quindi, su preghiera della donna, scendono a 6mila euro.

L’operaia continua a sobbarcarsi, riesce a pagare all’uomo 8mila euro, ma i debiti per gli affitti non pagati non sono ancora stati saldati e lievitano. La donna, proprietaria al 50% di un appartamento con la sorella, decide di venderlo ma l’usuraio lo viene a sapere e pretende altro denaro a titolo degli interessi dei debiti pagati con ritardo. “Non aspetto più, te pensi che sto a gioca’”, le minacce al telefono dell’uomo. Ed ancora “Non stai a casa, t’ho sonato. Ndo stai?”. “L’hai vennuta ‘sta casa?”.

La donna denuncia mesi di vessazioni e violenze fisiche, mostra i segni delle aggressioni ma non ha il coraggio di dire ai carabinieri il nome del suo aguzzino. Minacce che la stessa riceve anche in caserma, quando racconta ai militari l’incubo che sta vivendo ricevendo una telefonata anonima ascoltata davanti agli inquirenti “Non te ne frega un cazzo finché non faccio una strage”.

Le indagini e l’arresto del ‘cravattaro’

Da qui le indagini che portano alla luce telefonate minatorie ed aggressioni fisiche, due volte in strada a Centocelle quando il 29enne costringe la donna a salire sulla sua auto e, dopo averla schiaffeggiata e presa a calci si fa consegnare del denaro, ma anche a casa dove lo strozzino si presenta armato di un bastone di ferro al grido di “voglio i soldi altrimenti ti ammazzo”. Danneggia con un bastone lo spigolo di una parete e se na va promettendo di tornare presto per riscuotere il denaro. Poi altre minacce sotto casa e all’uscita dal lavoro.

Vessazioni che come raccontato poi da una conoscente della vittima ascoltata dai carabinieri in sede di indagini, portarono l’uomo a farsi consegnare il bancomat della vittima da quale svuotò il giorno stesso gli 800 euro dello stipendio che gli avevano appena accreditato sul conto.

Adesso il feroce ‘cravattaro’ è stato arrestato. E dovrà rispondere di usura, estorsione e approfittamento di persona in stato di bisogno.