Vaccini, sulle ‘corsie preferenziali’ ora indagano i Nas

I NAS starebbero indagando su alcune anomalie riscontrate nella somministrazione dei vaccini anti covid 19. E in particolare, sull’utilizzo disinvolto delle dosi avanzate. Quelle cioè che a fine giornata rimangono negli hub, perché qualcuno non si presenta all’appello. E che sicuramente sarebbe un peccato mortale sprecare. Così il protocollo prevede la possibilità di chiamare i cosiddetti ‘panchinari’. Persone già prenotate e aventi diritto, ma con la data dell’iniezione fissata nei giorni o nelle settimane successive. Una prassi virtuosa, che però in alcuni casi sarebbe stata applicata male. Come ad esempio alla clinica dell’Annunziatella. Secondo la testimonianza di L., un cittadino di 28 anni che di professione fa il pizzettaio. E che ha raccontato la sua esperienza al messaggero.it. “Se ho patologie? Macché, sto in salute, grazie a Dio”, ha precisato il ragazzo. Che poi ha continuato. “Lavoro in un ristorante, non sono né un insegnante, né un infermiere o un medico. Non ho parenti da assistere come “caregiver”, come si dice ora”. Per farla corta, non aveva alcun requisito per ottenere in anticipo l’antidoto al Covid. Eppure c’è riuscito, senza prenotazione. E non è l’unico. “La voce mi è arrivata su Whatsapp. Da un mio amico, stessa età, che aveva fatto il vaccino qualche giorno prima. Ha mandato il numero da chiamare nella chat di gruppo e sono stato il primo a telefonare. Ho spiegato che ero in zona e mi hanno detto di presentarmi dopo le 18. Vaccinato. L’avrebbero fatto anche i miei amici all’inizio di questa settimana. Ma hanno saputo che nel frattempo avevano cambiato le direttive”.

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Quei vaccini avanzati non vanno somministrati a caso

Il protocollo è chiaro. Se avanzano dei vaccini a fine giornata, per evitare di sprecarli si possono chiamare altre persone. Ma devono comunque appartenere alle categorie aventi diritto. Soggetti fragili, anziani o con patologie. Sanitari, infermieri, insegnanti. O semplicemente alle fasce di età per cui sono aperti gli ‘slot’ delle prenotazioni. Ma una cosa è chiara. Non si possono contattare persone a caso. Che poi alla fine, anche senza mala fede, riescono a saltare la ‘coda’. Vaccinandosi prima di altri che avrebbero maggiore diritto. Così dopo il caso reso noto dal giovane pizzaiolo alla clinica Annunziatella, si sono mossi la Procura e i Nas. E il direttore generale della Asl Roma 2 Giorgio Casati ha preso una dura posizione. Prima richiamando la struttura. E poi togliendola – almeno per ora – dagli hub vaccinali autorizzati.

“Manderemo al Nas tutte le carte – ha spiegato al messaggero.it Casati -. Vogliamo che su questa vicenda ci sia la massima trasparenza. Come Asl abbiamo già fatto partire i controlli. Non abbiamo ancora i risultati definitivi, ma la sensazione è che sia stato interpretato in modo anomalo il concetto di “panchina”, che prevede una distribuzione delle fiale avanzate a chi si presenta. Ma le persone devono sempre far parte delle categorie autorizzate”. Cosa che all’Annunziatella, a quanto pare, potrebbe non essere avvenuta. «Quel centro vaccinale – ha concluso il dg della Roma 2 – è tarato per iniettare circa 150 vaccini al giorno. Ma una quota a fine giornata avanzava, per questo li iniettavano ai panchinari”. Chiaro, e magari tuti erano mossi dalle migliori intenzioni. Ma semplicemente, in questo modo non si può fare. E adesso chi ha sbagliato dovrà assumersi le proprie responsabilità.

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