Vaccino, finti fragili per evitare Astra Zeneca
La psicosi per i possibili rischi del vaccino Astra Zeneca non sembra affatto passata. Almeno in Italia, nonostante le rassicurazioni dell’Aifa e dell’Ema. Che hanno confermato l’assoluta conformità del prodotto agli standard di sicurezza previsti in tutti i protocolli. Ma purtroppo si continuano a sentire morti sospette, e la gente ha paura. Anche se il rapporto causa effetto tra le vaccinazioni e i successivi drammatici eventi non è stato affatto provato. In ogni caso, molti cittadini cercano di prenotarsi per un siero diverso. Pfizer, Moderna o magari un domani Johnson&Johnson. Adducendo motivi di salute. Quelle ‘fragilità’ che darebbero diritto ad escludere il prodotto dell’azienda anglo svedese. Il problema però è che oramai Astra Zeneca è consentito a tutti, e la barriera dei 65 anni non esiste più. Inoltre, la casistica di chi può essere considerato potenzialmente a rischio è molto ristretta. Non basta ad esempio aver avuto una recente operazione generica, e nemmeno essere cardiopatici o soffrire di obesità. Ma bisogna rientrare in parametri specifici. Però, sembra proprio che non tutti si arrendano. E che qualcuno riesca ad ottenere dai medici di base la prescrizione tanto desiderata. Per potersi scegliere il vaccino. E ora su tutta la vicenda sta indagando la Asl Rm 2, dove si sarebbe concentrato il maggior numero di ricette sospette.
Medici romani rifiutano il vaccino AstraZeneca. “E’ meno efficace, vogliamo il Pfizer anche noi”
I medici di base, siamo sotto pressione. Ma le regole per escludere il vaccino Astra Zeneca sono poche e chiare
Sulla vicenda delle prescrizioni fatte da alcuni medici di base anche a Roma per escludere dei loro pazienti dalla vaccinazione Astra Zeneca sta indagando la Asl competente. Ma in merito è intervenuto anche l’Ordine. “Negli ambulatori di base c’è molta pressione ultimamente», racconta Antonio Magi, presidente dell’Ordine dei medici di Roma. Gli strascichi della querelle su AstraZeneca, del tutto infondata a livello scientifico, si vedono ancora. Nonostante tutte le agenzie di controllo, sia quella europea che quella italiana, abbiano confermato la sicurezza e l’efficacia dell’antidoto. «Trattare con le persone non è sempre facile – dice Magi – molti pazienti sono ancora spaventati, senza motivo. C’è chi si presenta negli studi. Magari hanno anche patologie, ma lievi, non tali da giustificare il cambio di farmaco. Non basta essere malati: se ti presenti all’hub della Asl ingessato per una frattura, non è che puoi definirti “fragile”». Per il capo dell’Ordine ora deve passare un concetto: «Il tipo di vaccino non si può scegliere, anche se perfino le Asl e le farmacie stanno litigando per contendersi le fiale di Johnson & Johnson. Ma in questa fase dobbiamo vaccinare il prima possibile tutti, con le dosi che ci sono. È l’unico modo per ridurre la circolazione del virus».