Valditara sulle devastazioni nelle scuole: ora gli occupanti risarciscano fino all’ultimo centesimo
“Questa è stata come un’azione militare, di guerriglia; qua ci sono diversi reati commessi, oltre all’interruzione di pubblico servizio e al danneggiamento”. Queste le prime parole del ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara, compiendo un sopralluogo a sorpresa all’istituto Severi Correnti di via Alcuino, a Milano, dove tra il 30 gennaio e 2 febbraio scorsi alcuni ragazzi hanno dato vita ad una occupazione finita con la devastazione dei locali scolastici. Banchi e cattedre distrutti, computer danneggiati, servizi igienici resi in molti casi inagibili, estintori scaricati nelle aule e sulle lavagne interattive e muri imbrattati con disegni osceni e scritte offensive, specie nei confronti delle forze dell’ordine.
Devastazioni inaudite nella scuola
Un cumulo di danni quantificato in circa 70mila euro complessivi, di cui oltre 46mila solo per le pulizie. Il danno più grave, tra l’altro, ha riguardato l’impianto elettrico, con il taglio dei cavi che, alla fine si è rivelato “un autogol” per gli occupanti, dal momento che di fatto li ha costretti alla ritirata. “Fatti di questo tipo – ha detto il ministro durante il sopralluogo – sono inaccettabili, specie considerando che lo statuto scolastico prevede anche le autogestioni, luoghi di dibattito democratico consentiti agli studenti, che sono rispettosi della legge e del bene pubblico”.
Gli occupanti risarciscano i danni causati
“Il fatto che, invece, non si sia voluto nessun dialogo con le istituzioni scolastiche, che si sia rifiutata la pratica democratica dell’autogestione e si sia voluto non soltanto occupare, ma addirittura sfregiare e devastare la scuola – ha aggiunto – credo personalmente che bene hanno fatto le forze di polizia a fare un sopralluogo e a trasmettere gli atti alla procura, perché questi reati devono essere perseguiti”. E dunque “chi sarà individuato responsabile deve essere condannati penalmente e, inoltre, chi è responsabile deve risarcire alla scuola i danni. in nessun modo deve essere la scuola e la comunità a rispondere dei danni”.
Il governo sta studiando norme severe per questo tipo di danneggiamenti
“Stiamo studiando una norma per far sì che chi occupa, se non dimostra di non essere coinvolto nei fatti, risponda civilmente dei danni che sono stati cagionati. Inoltre presenteremo nel testo sul voto di condotta una norma concordata con il ministero della Giustizia per cui si prevede si possa agire in giudizio per danno d’immagine. Cosa già prevista per le aggressioni al personale della scuola, che forse si potrebbe estendere anche alle situazioni di questo tipo”. Così il ministro dell’Istruzione e del Merito. In sostanza, spiega il ministro, in casi come questo, si metterà in atto “una presunzione che solo dimostrando di essere del tutto estraneo si potrà vincere”.
“Gli studenti responsabili potrebbero essere bocciati”
Anche perché “chi occupa, chi compie un atto illecito, deve rispondere dei danni. E – aggiunge – credo che studenti di questo tipo non possano essere promossi all’anno successivo. Ma questa è una mia riflessione personal”. Quindi osserva: “Se non si da un segnale forte da un punto di vista disciplinare vuol dire che la scuola non risponde in modo serio; chi fa questi atti di devastazione non ha a mio avviso capito il messaggio educativo della scuola. Dopodiché sarà l’autonomia delle singole scuole a decidere”.