Variante Delta, nel Lazio in un mese dal 3 al 35 per cento

È allarme per le,varianti del covid 19. E particolarmente per la temuta variazione classificata con la lettera Delta, che è esplosa all’inizio in Inghilterra. Ma che adesso sembra avviarsi ad essere prevalente anche in Italia e nel Lazio. Infatti, secondo i dati resi noti dalla stessa regione questa particolare varietà di covid starebbe sfiorando il 35% dei casi di contagio. Rispetto al 3% di iniziò maggio. Insomma, bisogna di nuovo stare attenti. Anche se il,75% dei colpiti da variante Delta sono soggetti non vaccinati. Dato che schizza al 95% se si considera chi ha avuto somministrata solo la prima dose del siero. Ecco perché è fondamentale portare a termine la campagna di vaccinazione nel modo più rapido e massiccio possibile. Perché secondo autorevoli studi internazionali, tutti i prodotti oggi sul mercato sarebbero in grado di fare barriera contro il contagio. Anche se si tratta di varianti al ceppo originario del virus. Bisogna però fare le due dosi previste dai protocolli. Mentre assicurazioni sono state date anche sull’efficacia della monodose Jnonson&Jhonson.

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Anche J&J efficace contro la variante Delta

Per quanto riguarda il sequenziamento e il tracing, l’assessore regionale alla salute D’Amato ha dichiarato che «sono in corso i test sul 100% dei tamponi positivi. Ad oggi la variante maggiormente presente è la variante Gamma con il 36,8% dei casi, a cui segue Delta 34,9 e Alfa con 27,4%». L’assessore D’Amato è anche  intervenuto sull’efficacia del vaccino Johnson&Johnson nei confronti della nuova variante che sta diventando predominante in Italia. «Uno studio dell’azienda Janssen pubblicato sul New York Times accerta l’efficacia del vaccino J&J contro la variante Delta anche dopo 8 mesi dall’inoculazione – afferma D’Amato –. Questo dato è importante soprattutto per la campagna che stiamo promuovendo attraverso i camper e le iniziative come al Santo Spirito dove vi è stato un sold out».