Velletri, tenta di strangolare la moglie due volte in due settimane: 61enne esce dal carcere, ‘Non erano comportamenti abituali’

Violenza

Per l’avvocato Antonino Castorina, che ha difeso Vincenzo, accusato di aver tentato di strangolare la moglie due volte di seguito e di averla aggredita violentemente almeno in un’altra occasione, è stata certamente una grande vittoria. Il suo assistito è stato scarcerato, ottenendo la libertà con braccialetto elettronico. “A casa con me non lo voglio”, avrebbe detto la moglie alla notizia che per l’uomo le cose si stavano mettendo più che bene.

L’udienza di giovedì 2 ottobre al Tribunale di Velletri ha visto protagonista Vincenzo, un uomo di 61 anni, coinvolto in un caso di presunti maltrattamenti nei confronti della moglie, che lo aveva denunciato per episodi di violenza fisica e verbale. Arrestato il 6 novembre 2023, Vincenzo ha ottenuto la libertà con l’assegnazione di un braccialetto elettronico, dopo undici mesi di carcere.

Le aggressioni alla moglie

Il primo episodio inquietante è quello del 6 novembre dello scorso anno. L’uomo, forse dopo una lite, afferra la moglie al collo e tenta di strangolarla, ma lei riesce a urlare e scappare. Il marito allora se ne va di casa per 4 giorni. Le acque si calmano, ma quando torna le liti ricominciano.

E, il 19 novembre, prende di nuovo per il collo la moglie. Stavolta la donna non urla, a farlo è la figlia, che assiste all’aggressione. Ed è proprio a questo fatto che si appiglia il legale Antonino Castorina. L’avvocato ha presentato una memoria articolata, sostenendo che le condotte di Vincenzo non sono da considerarsi abituali. Secondo la difesa, i tre episodi denunciati dalla moglie non rappresentano una costante nel loro lungo matrimonio di oltre quarant’anni, ma piuttosto episodi sporadici, amplificati da situazioni di stress e difficoltà economica che il marito stava attraversando.

Il terzo episodio: l’uomo tenta di scaraventarla dalla finestra

Non meno grave il terzo episodio per il quale la moglie ha denunciato il 61enne. L’uomo, infatti, avrebbe provato a scaraventare la donna dalla finestra della sua abitazione, sempre al culmine di una lite. Le tre aggressioni sono avvenute tutte nel giro di pochi giorni e hanno portato a una dettagliata denuncia da parte della vittima, spaventata per la sua sorte.

Vittoria per la difesa

Durante l’udienza, la difesa, rappresentata dall’avvocato Antonino Castorina, ha cercato di ridimensionare la gravità delle azioni di Vincenzo. Secondo il legale, i tre episodi denunciati dalla moglie non sarebbero rappresentativi di una condotta abituale, ma piuttosto reazioni sporadiche amplificate da situazioni di stress e difficoltà economica. In più, l’uomo soffre di disturbi psichici, per cui prende dei farmaci. Aggredisce in continuazione, per anni, la moglie verbalmente, anche in modo molto violento. Ma poi piange e chiede scusa e tutto ricomincia da capo, fino alla volta successiva.

In particolare, l’avvocato ha messo in evidenza che le aggressioni fisiche, avvenute in contesti di discussione accesa e di alta tensione e quindi non devono essere interpretate come maltrattamenti sistematici, ma come reazioni isolate a momenti di tensione. E ha quindi ottenuto per il suo assistito la scarcerazione e la libertà condizionata con braccialetto elettronico, malgrado le notizie di femminicidio sempre più frequenti.