Vergogna AMA, al centro raccolta di Acilia chilometri di coda (video)
Quello che sta accadendo in questi giorni al centro di raccolta AMA di Acilia per i materiali ingombranti è a dir poco vergognoso. Chilometri di auto in coda fin dalle sei del mattino, per riuscire a conferire in discarica la propria lavatrice rotta o il vecchio tavolo che non si usa più. Con gravi pericoli per la circolazione in tutta via di Macchia Saponara, perché la colonna di autovetture ferme costringe tutti gli altri a procedere a proprio rischio al centro della carreggiata. Una scena assurda, anche perché per questo genere di materiali dovrebbe essere attivo e funzionante il servizio della raccolta a domicilio. Con tanto di numero dedicato. In teoria si chiama, ci si prenota e il giorno del ritiro bisogna solamente portare il rifiuto ingombrante all’ora prevista fuori dalla porta di casa. O dal cancello condominiale. Ma in pratica non è sempre facile contattare l’operatore, e in questo periodo le difficoltà sono anche maggiori. Oltre al fatto che ci sono tipologie di rifiuto che vanno portate direttamente al compattatore. Così i cittadini si sono messi in coda all’alba. E nel video registrato da Riccardo Mameli di Radio Città Aperta oltre alla fila disumana si vedono operatori AMA scherzare rilassati. Così non va proprio bene.
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AMA, tutti in coda per conferire i rifiuti. E i Romani pagano per un servizio inesistente
La bolletta dell’AMA arriva sempre puntuale, ma il servizio che viene offerto dall’azienda capitolina per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti è a dir poco imbarazzante. L’ultima denuncia è contenuta in un video diffuso su Facebook da Riccardo Mameli di Radio Città Aperta. Che per ben due giorni ha cercato di conferire dei rifiuti ingombranti al centro di raccolta di Acilia. Ma che alla prova dei fatti ha dovuto rinunciare. Scene da apocalisse, con la gente in coda in macchina dalle sei della mattina. Per accedere all’impianto che chiude a mezzogiorno, quindi dopo poco più di quattro ore di lavoro. In più nel video si vedono chiaramente degli operatori all’interno dello stabilimento passeggiare e chiacchierare rilassati. Come se tutto il caos la’ fuori non fosse una questione di loro interesse. Chiaro che la colpa del disservizio AMA non va assolutamente scaricata sugli operatori, che spesso svolgono il servizio senza protezione o quasi. E che hanno anche avuto delle vittime a causa del coronavirus. Ma in una città amministrata correttamente queste scene davvero non si possono vedere. La sindaca Raggi intervenga subito, chiedendo conto ai dirigenti di come sia organizzato il servizio. E magari concordi con i lavoratori un orario più flessibile, specie per questo momento di emergenza sanitaria. Ma soprattutto il Campidoglio deve potenziare il servizio a chiamata per i rifiuti più ingombranti. Per evitare che vista la fila impossibile, qualcuno li abbandoni vicino ai cassonetti ai margini della strada. Incivili ha detto la sindaca e concordiamo. Ma bisogna anche consentire ai cittadini di rispettare le regole. Altrimenti la bolletta diventa un furto, e le buone intenzioni se le porta via il vento.