Vergogna Capitale. A via Benedetta Ciaccia vittima del terrorismo un centro di raccolta Ama
Dovrebbe sorgere proprio all’angolo tra via Forno Saraceno e via Benedetta Ciaccia uno dei nuovi 26 centri di raccolta Ama dedicati ai materiali ingombranti e a quanto non si può gettare nei cassonetti. Lavatrici usate, materassi, ma anche calcinacci e olii esausti. Insomma, si tratterà di mini discariche a tutti gli effetti. E sulla decisione deliberata dalla giunta Raggi negli scorsi giorni è già battaglia sui territori. Con i presidenti dei Municipi interessati pronti a scendere sul sentiero di guerra. Tanto che il passaggio della delibera in Consiglio comunale si presenta ricco di insidie per la sindaca e l’assessora all’ambiente Katia Ziantoni. Ma nel caso del sito individuato nel Municipio 14 tra Casalotti e Selva Candida la situazione se possibile è addirittura peggiore. Perché la discarica sorgerebbe (sorgerà?) vicino a una strada fortemente simbolica. Intitolata a Benedetta Ciaccia, uccisa a Londra nel 2005. Nel corso dei terribili attacchi terroristici che ancora ricordiamo tuti benissimo. Dopo dieci anni di battaglie burocratiche, finalmente nel 2015 la famiglia di Benedetta era riuscita a farle intitolare una lingua di asfalto nella periferia romana. Proprio dove adesso l’amministrazione Raggi ha deliberato di far sorgere il nuovo impianto dell’Ama.
Chiedevamo illuminazione, ci portano l’immondizia, ha dichiarato amaro Roberto, il papà di Benedetta a Roma Today. Non chiediamo tanto, ma vogliamo almeno dignità per la memoria di nostra figlia.
Parla Roberto, il papà di Benedetta Ciaccia. Vogliamo rispetto per la memoria di nostra figlia
Il centro di raccolta Ama che dovrebbe sorgere all’angolo tra via Forno Saraceno e via Benedetta Ciaccia in Municipio 14 sta sollevando un mare di polemiche. Perché Benedetta è rimasta uccisa negli attacchi terroristici del 2005 a Londra. E la famiglia ha lottato per fargli intitolare una strada di Roma. Così adesso il papà della ragazza non vuole che proprio qui sorga una discarica. L’ultima lettera protocollata inviata da Roberto Ciaccia alla sindaca Virginia Raggi, all’allora assessore ai Lavori pubblici Margherita Gatta, all’ingegner Roberto Botta del dipartimento Simu (Lavori pubblici), risale al 26 settembre 2017. E Non sono mai arrivati riscontri.
“Come ultima ratio e appellandomi al Vostro profondo senso delle istituzioni chiedo un vostro autorevole intervento in quanto profondamente indignato dalla totale indifferenza dimostrata in questi anni dall’amministrazione comunale dinanzi alla richiesta di provvedere all realizzazione di impianti di pubblica illuminazione nella via intitolata alla memoria di mia figlia” scriveva Ciaccia. Anche presidente del forum Sicurezza a Roma, in Memoria di Benedetta Ciaccia, vittima del terrorismo. Chiedeva che il ricordo della figlia venisse semplicemente onorato “con dignità”. E un centro di raccolta di immondizia non sembra il modo migliore per farlo. Così adesso tutti chiedono di cambiare quella decisione scellerata. E vedremo se in Consiglio comunale il grido di dolore di Roberto Ciaccia troverà orecchie pronte ad ascoltarlo. E consiglieri anche di maggioranza disposti a votare no alla nuova discarica.
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