Via dei Gavi, vincono i cittadini. Ora l’antenna ecomostro potrebbe essere rimossa
Solo grazie alla caparbieta’ dei residenti sono emerse le numerose incongruita’ nel procedimento autorizzativo delle antenne di telefonia di via Gavi, nel municipio XIV. E’ quanto dichiara in una nota rilasciata all’agenzia di stampa Nova Andrea De Priamo, capogruppo di Fratelli d’Italia in Campidoglio. Nelle recenti due commissioni capitoline e’ emerso quanto denunciato da tempo dai cittadini ed ora il dipartimento urbanistica ha annunciato di avere in istruttoria un possibile procedimento di revoca. Come Fratelli d’Italia abbiamo presentato prima una interrogazione alla Raggi ed ora una mozione che chiediamo di discutere al più presto in Aula. Vogliamo il rispetto del Regolamento Capitolino approvato anche grazie a nostro contributo . Che e’ uno strumento importante per garantire la legalita’ e la salute dei cittadini, ha concluso De Priamo. E contro l’impianto ecomostro a via delle Cerquette grandi aveva condotto la sua battaglia anche il consigliere del Municipio 14 Massimiliano Pirandola. Anche lui nelle schiere del partito della Meloni. Pirandola aveva fatto notare come nessun consigliere dell’opposizione a livello locale fosse stato informato dell’operazione. E come tra l’altro molto vicino al nuovo ripetitore sorgesse anche una scuola. Ora chiusa per il covid, ma da settembre certamente operativa.
Contro il mostro. No alla maxi antenna a Cerquette Grandi
De Priamo (FDI), dopo via Gavi basta antenne selvagge in giro per Roma. Bisogna applicare subito il regolamento comunale
Il regolamento comunale ci sarebbe, ma purtroppo sembra che non sia praticamente applicato. Parliamo delle antenne di telefonia mobile che ultimamente stanno spuntando come funghi a Roma. Addirittura dal 2019 e fino al termine del lockdown ne sarebbero state installate oltre 700. E più di 300 sarebbero dedicate alla nuova tecnologia 5G. Con emissioni molto più potenti, come hanno denunciato molti comitati e associazioni. Che due giorni fa hanno promosso un flash mob in Piazza del Campidoglio. Per dire basta ai nuovi impianti. Che non potrebbero sorgere in prossimità delle scuole, degli ospedali e dei luoghi di culto. E che dovrebbero rispettare gli altri limiti previsti dal regolamento. Anche in tema di concessioni e autorizzazioni urbanistiche. Adesso in molti chiedono il rispetto delle regole. E anche l’approvazione di un Piano antenne che valga per tutta la città. E che invece ad oggi ancora manca clamorosamente. E le richieste dei cittadini sono state portate in Campidoglio e alla Raggi. Con centinaia di firme e una interrogazione urgente. A firma del consigliere comunale di FDI Andrea De Priamo. Adesso dopo due sedute congiunte delle commissioni urbanistica e ambiente sembra che qualcosa finalmente si muova. A cominciare proprio da via Gavi a Cerquette grandi. Dove il nuovo impianto potrebbe essere subito rimosso
Serve una legge per regolare i nuovi impianti
Il comune di Roma ha il dovere di applicare il suo regolamento. E magari di approvare un Piano antenne da far valere nella Capitale. Ma il vuoto sul settore degli impianti per la telefonia mobile è innanzi tutto normativo. Infatti a livello nazionale l’unico obbligo dei gestori è quello di comunicare al Ministero delle poste e telecomunicazioni dove verranno posizionate le nuove antenne. E di dichiarare che le emissioni saranno conformi a legge. Tutto qua. I comuni e i municipi possono mettere un veto. Ma solo relativamente alle procedure urbanistiche. Se si aggiunge che spesso i gestori offrono ingenti somme ai condomini disponibili a mettere sui tetti i nuovi impianti, si capisce perché sull’intero settore regni il caos. E perché in tanti chiedano un giro di vite. E chiarezza di regole. Perché con la salute pubblica specialmente oggi è assolutamente vietato scherzare.
Roma invasa dalle antenne per il 5G. Oggi flash mob in Campidoglio