La Roma vince ma non convince a Cagliari
Vince la Roma di Paulo Fonseca a Cagliari, ma non riesce ancora a convincere. Bellissima la squadra giallorossa nella prima mezz’ora con un Mikhitaryan semplicemente stellare. E un Kalinic finalmente all’altezza della situazione che realizza le sue prime due reti in giallorosso. Benissimo anche Kluivert e Under, finalmente disponibili a sacrificarsi anche in ripiegamento nella fase difensiva. Ma è proprio là dietro che si continua a ballare. Anche quando gli interpreti cambiano la musica rimane la stessa. Tolto Smalling sempre affidabile (gli perdoniamo la leggerezza del braccio largo sul calcio di rigore di ieri) gli altri sembrano sempre in perenne affanno. Forse il sistema di gioco di Fonseca esige una concentrazione difensiva che non è patrimonio di tutti, ma sicuramente qualche correzione va apportata e in fretta. Se si vuole continuare l’inseguimento all’Atalanta e al quarto posto in questo campionato sempre più azzoppato dal coronavirus. E sulla cui regolarità inizia a sollevarsi più di qualche dubbio.
Vince la Roma. Bella e sciupona
Vince ma non convince. Bella e sciupona la squadra giallorossa, che aveva già tirato sette volte verso la porta dell’ex Olsen nei primi dodici minuti. Quando si produce tanto calcio bisogna anche metterla dentro, se no poi si rischia di andare sotto. Cosa che è puntualmente successa ieri con la magia di Joao Pedro alla metà del primo tempo. Brava la Roma a rimettere subito sui binari giusti la partita ma non si può sempre soffrire così. E alla fine del match quando si era sul 4 a 2, la squadra è apparsa anche un po’ superficiale, come se avesse staccato la spina. Non si può fare a questi livelli, e mister Fonseca lo ha detto a chiare lettere in conferenza stampa. Più luci che ombre comunque a Cagliari per la seconda vittoria consecutiva in campionato dopo quella casalinga con il Lecce. E il passaggio del turno europeo contro il Gent. La Roma è sempre convalescente, ma forse il peggio è passato. Così almeno si augurano società, allenatore e tifosi per dare un senso a questa stagione. Anche in vista dell’imminente passaggio di proprietà da Pallotta a mister Friedkin.
Da Pallotta a Friedkin
Da Pallotta Friedkin, dovrebbero essere questi i giorni decisivi per il passaggio di mano della proprietà del club giallorosso. Certo l’ultimo bilancio della Roma non avrà fatto sorridere il nuovo acquirente, perchè gli 87 milioni di perdite registrare a consuntivo sono una bella zavorra da ripianare. Finite le plusvalenze milionarie degli scorsi anni, la coperta per Pallotta e i suoi uomini si è improvvisamente rivelata corta. Certo, il tycoon di Boston al suo arrivo nella capitale aveva sperato nello stadio, che chissà se e quando ci sarà. Ma ora bisogna rimediare, e la cifra complessiva che dovrà mettere sul tappeto dan Friedkin si aggira sui 900 milioni di euro. Non uno scherzo, nemmeno per uno come lui. Forse anche per questo i tempi del closing si stanno allungando più del dovuto, e tengono in ansia i tifosi della magica. Che sperano di poter voltare rapidamente pagina magari con un sospirato piazzamento Champions in campionato. E andando avanti il più possibile in Europa League. E’ vero, da questa parte del Tevere si sono visti tempi migliori, ma questo oggi passa il convento. Risalire la classifica e mettere a posto i conti può essere comunque un bel modo per ricominciare.