Benedetta Tv-Vincono i Pooh. Chi fermerà la musica? Raidue ci prova: povero Pino Daniele

Pooh

Dopo l’ubriacatura di calcio degli ultimi due giorni, ieri tanta musica nella serata televisiva. Vincono i Pooh con il concerto Noi Amici per Sempre su Canale5 sia in valori assoluti che come share 19.7%. La proposta di Raiuno si ferma al 17.2%. Già abbiamo detto che Il Festival Internazionale del Circo di Montecarlo (storico appuntamento natalizio di RaiTre) condotto da Serena Autieri non è adatto alla rete ammiraglia del servizio pubblico. Per dovere di cronaca diciamo che la 46ª edizione è stata vinta dalle Kolev Sisters equilibriste bulgare che lavorano con il Cirque du Soleil a Las Vegas. Musica anche su Italia1 con il musical d’animazione Sing che ottiene il 5% e fa meglio di un altro appuntamento Pino Daniele – Il Tempo Resterà proposto da RaiDue nel giorno del decimo anniversario della scomparsa dell’artista napoletano. Il film documentario non va oltre il 4.1% di ascolti. Davvero pochino per la celebrazione di una delle figure più importanti per la musica italiana dell’ultimo mezzo secolo.

Pooh: ammazza come suonano ‘sti vecchietti

Nel 2026 i Pooh compiranno 60 anni di carriera. Quando duri così a lungo, con moltissimi alti e pochissimi bassi, è inevitabile che il tuo pubblico sia transgenerazionale. Ognuno di noi ha almeno una canzone del gruppo a cui è emozionalmente legato. Non è un caso unico nella nostra musica. È così anche con Baglioni, De Gregori o Ornella Vanoni. Ma in questi casi, nel tempo e dal vivo gli artisti di lunga data, si circondano di musicisti più giovani che possano offrire versioni attualizzate dei loro brani più famosi per tenere il passo con il cambiamento del gusto musicale. Non vale per i Pooh, anche perché i loro brani li suonano e cantano loro. Ieri sera erano nella loro formazione tipo: Facchinetti Battaglia Canzian più il figliol prodigo Riccardo Fogli ormai tornato in pianta stabile nel gruppo. Roby ha 81 anni Dody e Red 73, Fogli 77. Sul palco hanno suonato e cantato come se ne avessero 40 di meno. Senza coristi, sezioni di fiati, archi o altro. Solo un tastierista di appoggio e un giovane batterista Phil Mer che sostituisce il rimpianto Stefano d’Orazio più volte ricordato durante il concerto. Impressionante. Perché questi eterni ragazzi sono degli ottimi musicisti e sanno suonare con la stessa energia e con maggiore qualità di quando hanno cominciato. In un periodo in cui la musica sembra ormai ad appannaggio di campionature e computer non è poco.

Il concerto proposto si è svolto in una cornice meravigliosa, Piazza San Marco a Venezia. Sapientemente illuminata ha accresciuto non poco l’impatto emotivo del programma. Michelle Hunziker è stata brava, nelle pause del concerto, a interagire con i protagonisti, con domande ben preparate, che non hanno mai interrotto il ritmo davvero altissimo delle esibizioni del gruppo. Lo hanno fatto di più paradossalmente gli ospiti intervenuti Patty Pravo e Il Volo. Quasi due corpi estranei all’interno di una narrazione quasi perfetta. Per quelle strane coincidenze che ricorrono spesso nel mondo musicale, il già citato batterista Phil Mer, figliastro di Red Canzian, prima di entrare nei Pooh suonava nella band che, negli ultimi anni, accompagnava Pino Daniele nei concerti.

A dieci anni dalla scomparsa di Pino Daniele non si poteva davvero fare di più?

RaiDue, o meglio la Rai nella sua totalità, ha deciso di celebrare Pino Daniele a dieci anni dalla sua morte trasmettendo il film documentario Pino Daniele – Il Tempo Resterà. È un film del 2017 scritto e diretto da Giorgio Verdelli, il prezzemolino di qualunque produzione televisiva a carattere musicale (vedi lo speciale Vasco Rossi su Canale5 di settimana scorsa). Per carità un ottimo prodotto, ma sette anni, soprattutto con la pandemia di mezzo, televisivamente sono come settanta. Le immagini, il loro trattamento, il ritmo del montaggio lo facevano apparire molto datato, come un avanzo residuale di una tv che non c’è più ma senza il fascino del reperto storico. Eppure proprio ieri usciva nelle sale cinematografiche un altro documentario Nero a Metà a firma Marco Spagnoli e Stefano Senardi. Non sono esattamente dei signori nessuno. La loro ultima collaborazione è stato un altro docufilm La Voce del Padrone sulla vita e l’opera di Franco Battiato che nel 2023 ha vinto il nastro d’argento come miglior documentario ai David di Donatello. Stefano Senardi è uno dei maggiori discografici italiani, per anni direttore generale della CGD. Si fa prima a dire con quali artisti non ha collaborato piuttosto che il contrario. Altra coincidenza consumatasi ieri sera, Senardi è stato l’artefice della partecipazione dei Pooh al Festival di Sanremo del 1990 e della loro vittoria con Uomini Soli. Marco Spagnoli è un regista di documentari non proprio sconosciuto in Rai. Per il servizio pubblico ha realizzato tra le altre cose 6 stagioni di Illuminate e 4 di Il Segno Delle Donne. Documentari biografici in cui sono state raccontate le vite di attrici, cantanti, poetesse, che hanno lasciato il segno nella storia del nostro paese. Da Nilla Pizzi a Alda Merini, da Oriana Fallaci a Lalla Romano, da Maria Montessori a Monica Vitti. Tutte disponibili su Rayplay tra l’altro. Ieri sera durante le fasce pubblicitarie è passato più volte lo spot che promuoveva il documentario di Spangoli Senardi al cinema. Possibile che magari proprio per promuovere questa produzione in tutta la Rai non si sia riusciti a organizzare qualcosa di degno per ricordare Pino Daniele? Sembra davvero difficile da credere. Per questo la scelta fatta sembra ancora più colpevole.