Zingaretti firma tra le polemiche. Da domani nel Lazio mascherine anche all’aperto
Alla fine il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti ha ceduto. Ed è arrivata la firma. Dopo le voci che si rincorrevano dal pomeriggio di ieri. Anche di un confronto al vertice con il ministro della Salute Speranza. E così da domani andremo a far compagnia alla Campania del governatore De Luca. Tutti con la mascherina, anche all’aperto. È questa la risposta delle istituzioni ai numeri sempre crescenti dei contagi da covid 19. Per quella che ormai è definita a tutti gli effetti come la seconda ondata della pandemia. Ma non mancano le critiche al provvedimento adottato dal governatore, a cominciare da quelle della politica. Così la consigliera regionale di Fratelli d’Italia Chiara Colosimo pubblica un post polemico sulla sua pagina Facebook. È paradossale che l’ordine di indossare le mascherine anche all’aperto venga proprio da Zingaretti, ha dichiarato la Colosimo. Che si è ammalato per prendere un aperitivo a Milano. E ci diceva di abbracciare un cinese appena prima che entrassimo nel lockdown. Per non parlare della scelta di destinare milioni di euro a una ditta che commerciava lampade a led per rifornirci di mascherine. Quelle appunto che non sono mai arrivate.
Ma al di là della polemica, vogliamo sapere su quali basi scientifiche sia stato adottato questo provvedimento, ha puntualizzato l’esponente del partito di Giorgia Meloni. E adesso ci dovranno fornire tutti i dati reali del contagio.
Zingaretti vuole imporci le mascherine anche all’aperto. Per il bavaglio dovrà attendere
Zingaretti firma, da domattina mascherine anche per strada. Per Chiara Colosimo (FDI) prima servivano i dati sul contagio
La salute pubblica è una priorità per tutti. Ma vogliamo sapere quanti sono attualmente i ricoverati per covid 19 nel Lazio. Quanti gli ammalati. Quanti i letti occupati nelle terapie intensive. Insomma, una decisione così drastica come quella di obbligare tutti ad indossare le mascherine protettive anche all’aperto va motivata adeguatamente. Prima di apporre una firma. Così Chiara Colosimo, esponente regionale di Fratelli d’Italia. Altrimenti rischia di passare come punitiva per i cittadini. E presa sull’onda dell’emozione. Chiediamo al presidente Zingaretti e all’assessore alla sanità D’Amato di capire subito cosa sta succedendo, ha concluso la Colosimo. E il perché di una svolta così brusca e repentina. Se davvero sta andando tutto secondo le previsioni, perché allora si è resa necessaria questa azione? La Regione però da parte sua tiene un profilo basso. Non limiteremo l’orario di locali, pub e ristoranti hanno chiarito Zingaretti e D’Amato in una conferenza stampa congiunta. L’obbligo delle mascherine però varrà per tutti, escluso chi è intollerante, chi fa sport e i bambini fino a sei anni. Altrimenti scatteranno le multe.
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Multe a chi va per strada a volto scoperto. Saremo inseguiti fin dentro al bar per il nostro caffè?
Da domattina quindi più multe per tutti. Almeno, per chi avrà l’ardire di camminare a volto scoperto per strada. Già questa estate alcuni sindaci avevano adottato ordinanze simili, ma in piccoli comuni di mare. Con strade strette è rischio di assembramento. Adesso, viene da chiedersi chi controllerà la situazione in una città come Roma. E se saremo inseguiti sui marciapiedi dai Vigili urbani con il blocchetto della contravvenzione bell’e pronto. Magari perché ci eravamo un attimo abbassati la protezione in una zona deserta di periferia per rispondere al cellulare. O per soffiarci il naso. Per non parlare della disponibilità delle mascherine e dei costi. Per i quali si rischia una nuova impennata, come in primavera.
Intanto, il vaccino antinfluenzale non arriverà prima del 15 ottobre nelle farmacie. 20 mila dosi a settimana. Per un totale di 250 mila, contro le 400 mila dello scorso anno. Si calcola, poco più di dieci vaccini disponibili per ogni farmacia. Ennesimo pasticcio della Regione, e allora ecco la soluzione più facile e indolore. Più mascherine per tutti, in attesa che passi la nottata.