Zingaretti, zero mascherine e 80 mila euro alle associazioni gay

Era il 31 marzo e ci trovavamo nel picco della pandemia da Covid 19. In tutta l’Italia e anche nella Regione Lazio. Medici e sanitari andavano in corsia a mani nude o quasi. Le mascherine protettive erano introvabili, I pochi contributi del governo ancora presenti solo sulla carta.

Nella nostra Regione stava anche esplodendo il cosiddetto mascherina gate. Ovvero la mancata consegna di oltre otto milioni di dispositivi di protezione facciale. Ordinati e in parte pagati con almeno undici milioni di euro di denaro pubblico. Ad una piccola società con un capitale minimo di diecimila euro che produce lampade a led. Una vicenda per la quale la consigliera di Fratelli d’Italia Chiara Colosimo ha inseguito Zingaretti per un mese e mezzo. Fino a costringerlo giovedì prossimo a riferire in Aula alla Pisana.

E poi negozi chiusi, commercianti sul lastrico. Il ridicolo bonus da 600 euro che sta in parte arrivando solo ora. Insomma, una situazione simile a quella di un vero e proprio dopoguerra E in tutto questo Zingaretti riesce a metterci la ciliegina sulla torta. Secondo quanto riporta il quotidiano online Etruria news infatti proprio a fine marzo arriva una nota alla direzione centrale acquisti regionale. Protocollo 256478. Trasmessa dal responsabile della struttura di diretta comunicazione del presidente Zingaretti. Per dare subito 80 mila euro all’associazione Gay center/Gay help line.

Da Zingaretti 80 mila euro alle associazioni gay contro l’omofobia. Ma nel Lazio eravamo senza mascherine

La Regione Lazio avrebbe stanziato 80 mila euro per una comunicazione contro il rischio omofobia. Concedendo alla fine di marzo il finanziamento all’associazione Gay center Gay help line. Una iniziativa di supporto al numero verde già esistente e ai servizi dei consulenti dedicati. Somma immediatamente concessa e disponibile, secondo quanto riporta il sito Etruria news. Con tanto di lettera ufficiale protocollata e firmata dalla struttura di diretta collaborazione del Presidente.

Una vicenda che fa scalpore soprattuto per la tempistica. Perchè per la Regione Lazio evidentemente in quel momento risultava fondamentale comunicare l’esistenza di questo servizio. A persone vittime di discriminazione per i loro orientamenti sessuali. Ma forse quegli 80 mila euro potevano essere impiegati anche diversamente. Magari per spiegare ai cittadini del Lazio come difendersi dal coronavirus. O per dare qualche contributo alle persone più bisognose.

Evidentemente la sinistra ha delle sue passioni e non c’è epidemia che possa far loro cambiare idea. Così assistiamo al ministro Bonafede che riesce a realizzare il capolavoro di mandare a casa i mafiosi più pericolosi. Per evitare che possano contrarre il Covid in carcere. E alla proposta di regolarizzare subito migliaia di immigrati irregolari. Per avere braccia forti in agricoltura visto che le aziende italiane sono fallite e non possono lavorare.

Il segretario del PD e governatore del Lazio Zingaretti non poteva essere da meno. E il suo contributo di 80 mila euro di soldi pubblici alle associazioni gay per cinque mesi di comunicazione contro la discriminazione lo dimostra. Qui i discriminati ci sono, certo. Ma si tratta degli Italiani ai quali non pensa nessuno. E che tra coronavirus, controlli, tasse e finte promesse davvero non ce la fanno più.

https://etrurianews.it/2020/05/09/regione-lazio-mentre-medici-e-infermieri-lottavano-contro-il-coronavirus-zingaretti-donava-80mila-euro-allassociazione-gay-center-gay-help-line/