Ztl Fascia Verde a Roma, oggi nuova protesta contro Gualtieri: “Ve li diamo noi i 15 minuti”

Cittadini sul piede di guerra contro la nuova ZTL Fascia Verde voluta dal sindaco Roberto Gualtieri. Oggi, 22 marzo 2025, alle ore 14:30, Roma sarà teatro di una manifestazione di protesta contro la decisione di rendere la città “a porte chiuse” per le auto più vecchie. Il corteo partirà da Piazzale Ugo La Malfa, nell’area del Circo Massimo, sotto lo slogan provocatorio: “Ve li diamo noi i 15 minuti“. Questo motto richiama ironicamente le promesse elettorali del sindaco, che aveva assicurato ai cittadini servizi accessibili entro un quarto d’ora da ogni quartiere. A metà mandato, però, la realtà sembra ben diversa: la città è soffocata dal traffico e i disservizi sono all’ordine del giorno.
La ZTL Fascia Verde: una soluzione o un problema?
La contestata ZTL Fascia Verde prevede, a partire da ottobre 2025, il divieto di accesso all’interno di questa area per i veicoli Diesel Euro 4 e Benzina Euro 3. Secondo i dati dell’ACI, questa misura interesserà oltre 312.000 veicoli, con un ulteriore impatto su 133.000 vetture diesel Euro 4 in attesa di una possibile deroga regionale. Una decisione che, in teoria, dovrebbe contribuire a ridurre l’inquinamento, ma che in pratica rischia di trasformare il traffico romano in un incubo per chi si trova ad affrontarlo ogni giorno. Chi avrebbe mai immaginato che per migliorare la qualità dell’aria bastasse così poco? In realtà, mentre le altre Capitali vantano reti metropolitane efficienti e sistemi di trasporto pubblico che fanno invidia, a Roma ci si ritrova con strade intasate, piste ciclabili dall’utilizzo limitato e parcheggi sacrificati a favore di progetti poco coerenti.

I cittadini infatti lamentano che, mentre si promuove la mobilità alternativa, il trasporto pubblico resta inefficiente e le infrastrutture ciclabili sono spesso mal progettate.
Le proteste precedenti: un segnale ignorato
La manifestazione di domani non è un caso isolato. Negli ultimi mesi, diverse proteste hanno evidenziato il malcontento crescente. Già nel maggio 2023, furono raccolte oltre 30.000 firme per bloccare il provvedimento, portando all’istituzione di un tavolo tecnico permanente in Campidoglio. Ma si tratta di misure percepite come insufficienti dai cittadini.
Le contraddizioni dell’amministrazione
Ricordiamo ancora le parole del sindaco Gualtieri, quelle promesse elettorali in cui si assicurava una “città dei 15 minuti”: una Roma dove ogni quartiere, senza eccezione, avrebbe offerto servizi accessibili in pochissimo tempo. Eppure, a metà mandato, l’esperienza quotidiana racconta una storia diversa, che si scontra con una realtà fatta di traffico congestionato e trasporti pubblici inaffidabili. La città non solo affoga nel traffico, ma è anche costretta a rinunciare a spazi essenziali, come i parcheggi, per dare spazio a infrastrutture come piste ciclabili che, a volte, appaiono più un’idea mal concepita che una soluzione concreta. Le piste ciclabili, spesso realizzate sacrificando parcheggi e senza una pianificazione adeguata, sono poco utilizzate e talvolta pericolose.
La protesta dei cittadini
I residenti delle zone interessate dalla ZTL Fascia Verde esprimono preoccupazione per l’impatto delle nuove misure sulla loro quotidianità. Molti temono di non poter più utilizzare i propri mezzi per esigenze lavorative o familiari. La gente si radunerà per far sentire la propria voce contro una misura che sembra scollegata dalla realtà. I manifestanti, armati di cartelli e slogan, vogliono far capire che non basta limitare l’accesso ai veicoli inquinanti se non si investe seriamente in un trasporto pubblico efficiente e in una pianificazione urbana che tenga conto delle necessità quotidiane dei cittadini.
Le alternative offerte, come incentivi per l’acquisto di auto elettriche o potenziamenti del trasporto pubblico, sono considerate inadeguate o tardive.
Le radici del problema: una città che fatica a cambiare
La vicenda della ZTL Fascia Verde non è isolata, ma si inserisce in un contesto più ampio di problemi di viabilità e disservizi. Da anni i residenti di Roma lamentano la mancanza di interventi concreti per migliorare il trasporto pubblico. Le soluzioni adottate finora sembrano essere frutto di una logica che guarda più al simbolico che al reale. Non c’è da meravigliarsi se, nonostante le promesse, la città continua a soffrire: senza un sistema di trasporti pubblici capillare e affidabile, la mobilità alternativa rimane un lusso riservato a pochi e non una soluzione per tutti.
“Ve li diamo noi i 15 minuti”
La protesta di oggi, con il suo slogan provocatorio “Ve li diamo noi i 15 minuti”, vuole essere un campanello d’allarme per l’amministrazione Gualtieri e per tutti i decisori politici. La richiesta è chiara: lasciar perdere gli spot pubblicitari, le foto e i video da influencer e mettere in campo soluzioni concrete, investire in trasporti pubblici e ripensare la mobilità urbana in un’ottica che non escluda nessuno. È il momento di trasformare le promesse elettorali in realtà tangibili, di far sì che ogni quartiere possa davvero godere di servizi accessibili e di una città che non sia solo un labirinto di auto e traffico.
La manifestazione rappresenta un’occasione per i cittadini di far sentire la propria voce, per ricordare che la qualità della vita non può essere sacrificata in nome di politiche che, a volte, sembrano più mirate a creare simboli piuttosto che a risolvere problemi concreti. Se davvero si vuole una Roma dei 15 minuti, bisogna partire da azioni efficaci, dalla valorizzazione di un sistema di trasporti pubblici integrato e dalla capacità di ascoltare chi vive ogni giorno le difficoltà della mobilità urbana.
