ZTL, varchi aperti e residenti infuriati. La class action per il rimborso è pronta
Varchi aperti fino al 31 agosto al centro storico e residenti letteralmente infuriati. Non solo per il maggiore caos e l’inquinamento che sono costretti a sopportare in questi mesi. O la sosta selvaggia, con la impossibilità di trovare parcheggio. Ma anche per l’aspetto più strettamente economico di tutta questa vicenda. Perché chi abita al centro ha dovuto comunque pagare l’abbonamento, per poter accedere ai varchi e arrivare in prossimità della propria abitazione. E adesso che invece con la macchina possono entrare un po’ tutti, i residenti si sentono truffati dal comune. Costretti a un esborso per un servizio che in realtà per ora è stato sospeso. Così i diversi comitati hanno chiesto alla Raggi di intervenire, modificando il provvedimento. O almeno di prevedere uno sconto anche in forma di un parziale rimborso delle somme versate. Ma da questo punto di vista il Campidoglio avrebbe fatto orecchie da mercante. Fino ad esasperare i cittadini. Che si sono organizzati per impugnare l’ordinanza del sindaco e richiedere indietro i soldi. Con quella che in termini tecnici si definisce una ‘class action’. Una iniziativa clamorosa, che potrebbe costare tantissimo alle casse comunali. Addirittura 32 milioni di euro, stando ai conteggi fatti dal Comitato Campo Marzio. E dal Codacoms che sta curando materialmente il ricorso.
Guai per la Raggi, sui varchi aperti al centro spunta la class action
I varchi aperti potrebbero costare oltre 30 milioni al Comune. Chi ha pagato l’abbonamento ora rivuole i soldi indietro e chiede il rimborso
Il danno per le casse comunali potrebbe essere enorme. Superiore ai 30 milioni. Se i residenti del centro storico vinceranno la class action contro il Campidoglio. E avessero diritto al rimborso. Noi abbiamo pagato i nostri abbonamenti, si sono lamentati i cittadini. E adesso ci ritroviamo alla pari con chi non aveva neppure diritto di entrare. E che non ha pagato un euro. Si tratta di una vera e propria ingiustizia. Sborsiamo dai 200 ai 300 euro all’anno, hanno dichiarato a Repubblica rappresentanti del Comitato Campo Marzio. E per chi utilizza mezzi commerciali per recarsi al lavoro la somma è anche maggiore. Ora rivogliamo tutti i nostri soldi indietro. Ma materialmente cosa si dovrebbe fare per tutelarsi di fronte a scelte sbagliate dell’amministrazione?
La domanda può essere fatta da chiunque abbia diritto. Ma il Codcons lavora alla richiesta di risarcimento collettivo
Qualunque cittadino che ritenga di aver pagato ingiustamente il permesso per l’ingresso al centro storico può presentare la domanda di rimborso. Scrivendo direttamente una raccomandata all’Agenzia Roma servizi per la mobilità a Piazzale degli Archivi 40. O inviando un fax in carta semplice. Ma c’è chi come il Codacons sta lavorando a una richiesta collettiva di risarcimento. Che esporrebbe il Comune e chi ha preso la decisione di aprire i varchi a possibili responsabilità anche di tipo contabile. Verificato anche che il presunto effetto di agevolare la ripresa è il commercio con una mobilità più facile nel cuore di Roma non sembra essere stato minimamente raggiunto. Un fronte aperto in più per la Raggi e l’assessore Calabresi, specie in un periodo come questo. Che dal prossimo autunno vedrà tutti impegnati nella imminente compagnia elettorale. Per scegliere finalmente il futuro sindaco di Roma.